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“The weather outside is frightful…”, Lara fischiettava allegra seguendo la canzone alla radio, che ormai conosceva benissimo, “Since we've no place to go… Let it snow, let it snow, let it snow!”. Fuori non nevicava affatto, anzi c’era un bel sole, ma era la mattina di Natale e presto la famiglia si sarebbe riunita attorno alla sua tavola. L’orologio batté le undici. “Sei volata via sulla slitta di Babbo Natale? Lara?”. La mamma la chiamava dalla soglia della porta della cucina. “C’è la tavola da apparecchiare!”, le disse indicandole le file di bicchieri, piatti e posate in attesa sulla tavola della cucina. “Ci penso io”, esclamò felice, “E posso mettere nei piatti i segnaposto che ho preparato con le pigne con il cappellino da gnomo? Per favore!”.
Se Lara era così entusiasta, dall’altra parte del salone, sul divano, la piccola Eugenia era di tutt’altro parere. La bambina aveva seguito lo scambio tra la mamma e la sorella maggiore con un po’ di broncio dal momento che nessuna delle due aveva pensato di coinvolgerla. Era sempre così, pensò la bambina con un sospiro, poiché era la più piccola le venivano assegnati sempre i soliti compiti, come scrivere a Babbo Natale da parte di tutta la famiglia o assaggiare i biscottini per il pranzo. Lei, invece, si considerava grande abbastanza addirittura per appendere le palline di vetro senza farle scivolare dai rami, come qualche volta era accaduto da piccola, e per apparecchiare visto che adesso era alta abbastanza e non aveva più bisogno di arrampicarsi sulle sedie per arrivare alla tavola.
Lara si assicurò che il disegno all’interno dei piatti fosse dritto e per caso incontrò lo sguardo triste di Eugenia. Capì subito il perché di quel broncio, che sciocca a non averci pensato prima visto che anche lei, da bambina, si arrabbiava per lo stesso motivo. Sospirò. “Comincio ad essere un po’ stanca di girare intorno alla tavola come una trottola… ci vorrebbe proprio qualcuno che mi aiutasse a sistemare le posate”. Eugenia non se lo fece ripetere due volte. “Io! Io!”, gridò. Lara iniziò a dividere le posate dorate, forchetta, coltello, cucchiaio e cucchiaino, e le passava a gruppi alla bambina, che dalla cucina correva a disporle intorno ai piatti. Alla fine, però, la vide in piedi a capotavola con le ultime posate tra le mani, che guardava attentamente la tavola e contava i piatti. “Queste dove vanno?”, le chiese afflitta, “Ho sbagliato a metterle?”. Lara contò di nuovo i posti. “Oh!”, esclamò, “Ho contato un posto in più… beh, magari nel caso in cui Babbo Natale volesse fermarsi a pranzo da noi che dici?”.
Le posate natalizie dorate dal bordo rifinito che risplendono nelle feste
Natale è il tempo dell’attesa di qualcosa di bello che arriva a sorprenderci, è il tempo della riunione degli affetti, dei sorrisi che si incontrano, delle storie che si condividono intorno alla tavola vestita a festa. Di festa e di gioia sono ammantate anche le posate Jaisalmer, del colore di un cuore d’oro che non vede l’ora di donare e stare in compagnia. La forchetta dai rebbi rigidi, il coltello dai dentini affilati, cucchiaio e cucchiaino profondi, hanno l’impugnatura striata e un po’ bombata e rilucono dei sorrisi di chi va incontro a qualcosa di buono. Ed è pronto a condividere.
Materiale | Acciaio Inox |
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Colore | Oro |
Plus | Lavabile in Lavastoviglie |
Contenuto set | 6 forchette - 6 coltelli - 6 cucchiai - 6 cucchiaini |
Larghezza posate | Cucchiaino: 3 cm, Cucchiaio: 4 cm, Forchetta: 2 cm, Coltello: 2 cm |
Lunghezza posate | Cucchiaino: 13 cm, Cucchiaio: 20 cm, Forchetta: 20 cm, Coltello: 22 cm |
Utilizzo | Per 6 persone |