Set 16 Palline di Natale oro Vrai Tresor 8 cm

Nico stese bene il foglio bianco davanti a lui. Come gli avevano insegnato a scuola, per scrivere una lettera, bisognava mettere in alto la data e lui subito la scrisse, 8 dicembre. “Caro Babbo Natale”, iniziò, per poi presentarsi, “Mi chiamo Nico e ho sette anni. Ho appena iniziato la terza elementare, ho una sorella più grande e un cane”. Scrivere finalmente la letterina a Babbo Natale da solo lo riempiva di orgoglio e di emozione e infatti era da tutta la mattina che ci pensava, mentre addobbava l’albero con i genitori. 

Era un po’ come fosse una tradizione a casa, si addobbava l’albero, poi la sorella riempiva le calze da appendere al camino mentre lui scriveva la letterina con la mamma che gli guidava un po’ la mano. “Quando si addobba l’albero per me è quasi il giorno più bello delle feste, ovviamente non come quello in cui stiamo tutti insieme e apriamo i regali!”, continuò a scrivere. Anche perché scegliere le palline e appenderle all’albero era un’altra prova di quanto fosse diventato grande. Quell’anno si era impegnato tantissimo ed era stato attento ad appendere le diverse sfumature di palline dorate sui vari rami, una lucida qui, una opaca lì, una glitterata più in alto e poi più in basso. Quando si era accorto di non riuscire a raggiungere i rami più alti, nemmeno sollevandosi sulle punte, il papà lo aveva preso sulle spalle in modo che lui potesse continuare ad abbellire i rami con le palline dorate che intanto la sorella gli passava. 

Un po’ scriveva, un po’ guardava le palline sull’albero e quasi non si accorse di aver riempito il foglio bianco. “Tesoro non esagerare, quante cose hai chiesto a Babbo Natale?”. In realtà non gli aveva chiesto ancora nulla. Gli stava ancora, semplicemente, raccontando della bellissima giornata trascorsa ad addobbare l’albero con le sfere dorate. Oh, e doveva ancora raccontagli dell'abitudine, dopo, di tagliare una fetta di panettone… Voltò il foglio. 

Le sfere Vrai Tresor raccontano una storia festosa in un cui, ad ogni pagina, c’è una nuova gioia, un piccolo momento di felicità, un istante di allegria che dura per sempre. Ogni sfera, come una pagina che sta per riempirsi, accoglie un’emozione che sta per accendersi. Lucida come l’allegria che avvampa improvvisa, opaca quando la gioia cresce piano piano, luccicante quando la sorpresa immediatamente coinvolge tutti. Il Natale è sempre una storia da ascoltare fino alla fine, senza smettere di fogliare le pagine già passate, ma con la penna rivolta a quelle ancora tutte da scrivere.