Servizio da 18 Piatti Natalizi in Porcellana Solstizio di Inverno

Sole rabbrividì e si avvolse sulle spalle uno scialle rosso ricamato a maglia con tante perline e paillettes bianche perché sembrassero fiocchi di neve. Guardando i grossi goccioloni che picchiavano contro la finestra, si chiese come mai, a dispetto del suo nome che evocava la luce e il calore, lei fosse così freddolosa. Un po’ pensava ai giorni primaverili, in cui era piacevole passeggiare fino a sera, ma poi il fratello ruotò la leva del carillon sotto l’albero e le allegre note di Jingle Bells la riportarono alla realtà. A Natale mancavano pochissimi giorni. 

Stava apparecchiando la tavola per la cena e il menù sarebbe stato una prova generale di quello della Vigilia, solo qualche piatto per assicurarsi di non aver esagerato con gli accostamenti inusuali come ogni anno. “Chiudi la finestra!”, esclamò rabbrividendo, mentre il fratellino si lanciava fuori al balcone trascinando un grosso segnale rosso luminoso con la scritta Santa please stop here. Si strinse ancora di più lo scialle e iniziò a disporre i suoi piatti preferiti, bianchi e tondi, con il contorno rosso e decorato da rami e ciuffi di agrifoglio dalle foglie verdi e luminose le bacchette rosse. Era una delle sue piante preferite, con cui infatti adornava le ghirlande da appendere alla porta. “Lo sai che l’agrifoglio è una pianta simbolo dell’inverno e delle feste?”, scherzò allora la mamma, poi guardò il calendario, “Ma oggi è il primo giorno d’inverno!”. “Non mi piace l’inverno…”, borbottò Sole. “A me sì, perché c’è Natale e perché arriva Babbo Natale!”, rispose, invece, il bambino. 

Osservando il disegno lucido dei piatti, però, iniziò a riflettere che anche l’inverno non era poi così male. Innanzitutto c’era il Natale e, anche se non lo ammetteva, le feste le mettevano addosso la stessa allegria di quando era bambina. C’era il cioccolato caldo da bere, c’erano i pomeriggi sonnolenti a leggere in poltrona, c’erano i mercatini pieni di luci. “Sole… mi ascolti?”. Il fratello la stava chiamando. “Tra un po’ apre la pista di pattinaggio sul ghiaccio… mi ci porti?”. Lei, che ancora stava apparecchiando, finse di non sentire e improvvisamente fu colpita da quella che, a tutti gli effetti, sembrava una palla di neve. Si girò e vide il bambino appallottolare della neve sintetica da un sacchetto. “Secondo te nevicherà quest’anno? Io spero tanto di sì, l’ho scritto anche nella letterina a Babbo Natale… saranno delle feste bellissime!”. Sole rabbrividì ancora, ma sorrise. Era facile lasciarsi contagiare dall’entusiasmo. 

L’aria frizzante arrossa il naso e le guance, ma è briosa quando si colora di lucine festose e illumina la strada a chi desidera riunirsi e aspetta solo di poter condividere un’emozione. All’avvicinarsi del Natale si approssimano i profumi dolci, le note allegre delle melodie delle feste che risuonano nell’aria e i cuori si riempiono di auspici e desideri, in attesa di essere realizzati. È il Solstizio d’Inverno… è il momento in cui tutto è possibile. 

I piatti Solstizio d’Inverno, piatto piano, fondo e piattino, lungo il bordo rosso sono abbracciati dai rami di agrifoglio, l’arbusto tanto amato da Santa Claus perché pianta fortunata e beneaugurale. Sui rami sono spuntate le foglie verdi acuminate, cristalline e rigogliose, dalle ramificazioni sottili, tra le quali fioriscono i grappoli di bacche rosse tonde e succose, lucide perché spuntate al sole tiepido del primo inverno. Accolgono l’entusiasmo di chi non vede l’ora di riunirsi e festeggiare e di chi a Santa Claus ha appena aperto il suo cuore: qualcosa di bello sta per arrivare.