Servizio da 18 Piatti Natalizi in Porcellana A Christmas Carol

Il vociare della famiglia riunita era allegro e vivace. Julie spostava gli occhi da un lato all’altro del tavolo, dove erano riunite almeno tre generazioni diverse che festeggiavano il Natale. “Quando ero bambino io”, stava raccontando il nonno al piccolo Liam, “Non si mangiavano mica tutte queste cose buone che ci sono adesso…”. “Davvero?”, chiese il bambino sgranando gli occhi, “Quindi neanche la frutta candita e la pasta di mandorle?”. Il nonno scosse la testa. “Io con la frutta addobbavo l’albero”, ricordò, invece, la nonna, “Usavamo le mele, i fiocchi che cuciva la nonna e le candele. Avevamo un albero piccolo, ma la sera della Vigilia tutti noi bambini ci riunivamo ai suoi piedi ad aspettare Babbo Natale e ci raccontavamo delle storie per tenerci compagnia finché non ci addormentavamo. E poi la mattina, al risveglio, c’era un piccolo regalo per ciascuno e giocavamo tutti insieme”. 

Julie guardò la tavola vestita a festa, l’albero addobbato sotto il quale i doni attendevano di essere aperti, le ghirlande alle finestre e tese l’orecchio alla tv da cui arrivavano le note allegre di un concerto natalizio. Poi posò gli occhi sul suo piatto dal bordo rosso con al centro un albero fitto di palline e pieno di pacchi regali. Al centro di ciascuno dei piatti, bordati di colori diversi, c’era quel bell’alberone e lei un po’ si dispiacque, quell’anno, di non essersi lasciata coinvolgere negli addobbi come quando era bambina. Un po’ distratta dai suoi impegni aveva mancato anche la tradizionale prima cioccolata calda della stagione natalizia, ma si era fatta perdonare aiutando i gemellini ad intrecciare la ghirlanda da appendere sulla porta. E non avrebbe perso la tombola di lì a poco. 

“Che cosa disegnerai nel tuo tema sulla giornata più bella delle feste?”, chiese ad un tratto il nonno a Liam. Il bambino sembrò pensarci un po’ su. “Questo”, disse semplicemente indicando la famiglia riunita intorno a sé. “Da grande voglio trascorrere un Natale sempre così bello, aspettare Babbo Natale, preparare i dolcetti con Julie e andare a passeggio con mamma per le strade che profumano di zucchero filato”. “Spero che da grande ti ricorderai tutto questo allora”, gli disse la mamma. Anche il piccolo abbassò gli occhi sul suo piatto con il bell’albero al centro. “Conserverò sempre il disegno, così me lo ricordo. E tu dovrai rileggermi la storia che mi piace tanto”, concluse pensando al racconto Canto di Natale. 

Ogni Natale che passa aggiunge un pizzico di magia in più, poiché somma le emozioni e i ricordi cari del passato con il vissuto del presente e li carica dei sogni e delle speranze future. È festa, e sempre lo sarà, quando ci si riunisce insieme per condividere ciò che di buono sta per arrivare, è festa quando l’albero inizia a colorarsi di luci e addobbi, quando le ghirlande cominciano a diffondere il loro profumo e la tavola si prepara ad accogliere chi si vuol bene. È festa, e sempre lo sarà, quando si pensa ad dono per sorprendere o lo si riceve e un po’ di commozione illumina lo sguardo, quando è tempo di essere lieti o di condividere un’emozione. 

Ogni Natale è un A Christmas Carol, il racconto di tutto ciò che davvero conta, racchiuso al centro dei piatti dai bordi colorati, il piano di verde, il fondo di rosso e il piattino di bianco: i tre colori che, quando sono insieme, diventano i più amati delle feste, che accolgono un ciuffo di agrifoglio con piccole bacche. Al centro dei piatti c’è un grande abete verde rigoglioso e fitto di rami, alcuni di un verde più chiaro, altri smeraldini su cui spuntano palline tonde rosse e dorate. L’albero ne è pieno, dalla base fino alla punta, sulla quale si è posata una stella pronta ad accogliere i desideri. Ai suoi piedi, invece, ci sono le più belle emozioni, racchiuse in pacchi colorati avvolti nelle coccarde dorate, e non serve aprili perché si sprigionino e ricordino al nostro cuore ciò che ha bisogno di sentire.