Schiaccianoci Generale dal Cuore Dorato 105 cm

Il sipario si sollevò. Al centro della scena, sull’attenti, c’era lo Schiaccianoci d’oro, con lo sguardo fiero, appoggiato al suo scettro. Sullo sfondo una bella scenografia con un castello su un’alta rocca, a cui conducevano delle grotte buie piene di stalattiti. “La meta è vicina. Generale siamo con te!”, esclamò una vocina acuta. Alle spalle dello Schiaccianoci spuntò un gruppetto di bimbi con uniformi bianco e oro. Si disposero intorno al soldatino e congiunsero le spade di legno sopra la sua testa incoronata. Dal pubblicò partì uno scroscio di applausi. I genitori seguirono con entusiasmo le vicende dello Schiaccianoci condottiero e dei suoi impavidi compagni. Tremarono quando il gruppo fu aggredito da un branco di grossi topi in una delle grotte sotterranee e gioirono quando finalmente riuscirono ad arrivare al castello preso d’assalto dal Generale Nero. 

Calo di sipario. Stacco di scena. Il Generale dal cuore d’oro era a terra protetto da alcuni bambini inginocchiati e dalla principessa guerriera che, anche lei spada alla mano, osservava ora gli amici alle sue spalle, ora i nemici incappucciati di fronte. Allo squillo di tromba i due gruppi rivali si lanciarono l’uno contro l’altro, simulando lo scontro. Alla principessa scivolò la corona sugli occhi, e per un secondo roteò la spada a caso andando a colpire gli alberi di scena in cartapesta, e un cattivo inciampò nei suoi lacci cadendo nel bel mezzo della sua battuta. Erano in assoluta parità.

Ma poi uno strano mormorio si alzò dal pubblico e tutti i bambini si voltarono insieme. Il Generale dal Cuore D’Oro non era più a terra. Non riuscendo a dissimulare lo stupore lo seguirono scivolare sulle loro teste, fino al trono montato al centro del palco. Appena il suo scettro toccò, il suolo partì un applauso. Il buon re era tornato al suo posto. E i suoi soldati potevano festeggiare con caramelle e bastoncini di pan di zucchero che, a sorpresa, le maestre, fecero calare dall’alto mentre il sipario si chiudeva.

Questo modello di soldatino è vestito in bianco e oro, non esattamente i tipici colori che si vedono indosso agli Schiaccianoci, ma ha il medesimo portamento nobile e lo sguardo fiero. La sua giubba è interamente dorata e glitterata, ad eccezione dei polsini e delle spalline che sono bianche, come la semplice cintura che lo fascia all’altezza della vita. La giubba è decorata da pietre trasparenti, simili a cristalli, che si ritrovano anche sugli alti stivali del medesimo colore oro glitterato. I pantaloni, invece, sono bianchi e non recano altri elementi decorativi. L’alternarsi di questi due colori, oro e bianco, si riscontra anche nella corona posata sul capo dello Schiaccianoci, bianca alla sommità e dorata alla base con punto luce centrale, e nello scettro che stringe tra le mani la cui asta bronzea arriva fin sulla base dorata che fa da piedistallo al soldatino. Sulla schiena, infine, si trova l’inconfondibile e immancabile leva con cui è possibile fargli aprire e chiudere la bocca rossa con grandi denti candidi. Il tratto distintivo di questo personaggio nato proprio per schiacciare le noci.

La figura dello Schiaccianoci Generale dal Cuore D’Oro è interamente in legno con tutti i dettagli che connotano il viso e l’aspetto fisico disegnati e colorati a mano, con la cura che si riserva agli oggetti più preziosi. Il viso dalla carnagione chiara, complice anche i colori dell’uniforme, è particolarmente luminoso. Le gote rosse sono esaltate dagli occhi di un azzurro chiaro che contorna le pupille nere. Anche le sopracciglia sottili e i baffi spessi sono colorati in bianco mentre la sola linea che delimita la palpebra è nera. Bianchi, infine, sono i capelli ad altezza spalla e la lunga barba, realizzati in fili di tessuto così morbidi e sottili da sembrare reali.