Utilizziamo i cookie per rendere migliore la tua esperienza di navigazione. Per rispettare la nuova direttiva sulla privacy, è necessario chiedere il tuo consenso per impostare i cookie. Per saperne di più.
Da quando Ginevra e Giulio avevano compiuto cinque anni, ed erano diventati un po’ più alti, al punto di arrivare alla finestra, adoravano rimanere a guardare i fiocchetti di neve che scendevano morbidi dal cielo, meglio ancora se con le manine riscaldate da una tazza di cioccolata calda. Osservavano la neve che si posava lentamente su ogni cosa, finché quasi spariva alla vista.
Un giorno in cui la nevicata era stata particolarmente abbondante a Ginevra sembrò di scorgere qualcosa di insolito. “Guarda Giulio”, esclamò concitata, “Chissà che gli è successo”. “Non vedo niente”. “Sulle scale della signora Maria!”. La bambina aveva puntato qualcosa, scivolato lungo le scale e coperto da una coltre bianca che si era staccata dal tetto, di cui intravedeva il cappello. “Aiutiamolo!”.
Rientrando in casa la madre fu molto sorpresa di trovare i due bambini in salotto sul tappeto, seduti intorno ad un Schiaccianoci mai visto prima. Per riscaldarlo gli avevano messo un cappello da Babbo Natale sul berretto militare nero e una copertina con delle renne ricamate sulla lucida uniforme verde. “Il mantello era tutto bagnato”, spiegò Ginevra. Il fratellino, invece, aveva pensato di condividere con il soldatino la sua cioccolata e ne aveva versato una parte in un’altra tazza che aveva poggiato sul piedistallo rosso del soldatino. “La signora lo ha lasciato fuori sotto la neve! Era caduto e guarda che vento c’è oggi”. A nulla valse l’argomentazione sul compito dello Schiaccianoci come custode delle abitazioni. I bambini, anzi, furono talmente convincenti che la vicina, scusandosi con un sorriso per averlo abbandonato, permise ai due bambini di prendersene cura. E da quel momento rimase a vegliare la soglia della porta della loro stanzetta.
Schiaccianoci rosso e verde in mantello vellutato
Portamento risoluto e sguardo dolce, lo Schiaccianoci Duca del Palazzo d'Inverno ispira simpatia e fiducia ed è il custode degli spazi più intimi della casa durante il periodo festoso per eccellenza. La sua uniforme, dipinta con i colori tradizionali del Natale, è semplice e senza troppe decorazioni. La giubba è di un elegante verde scuro, arricchita da sei pietrine gialle, equidistanti ai lati del doppiopetto. In vita è fasciato dal tradizionale cinturone nero con fibbia dorata. I pantaloni sono rossi, come il piedistallo bordato d’oro su cui poggia, e come il mantello di velluto che parte dall’attaccatura della bocca, gli copre le spalle e scende fino agli stivali. I classici stivali militari con i gambali alti, neri, con i lacci intrecciati disegnati in oro. È un richiamo alla tradizione anche il copricapo nero dalla forma cilindrica, in uso presso gli eserciti austriaci dell’Ottocento, che il Duca del Palazzo d’Inverno indossa guarnito da una fascia dorata alla base e un ricco ghirigoro con una pietra rossa.
Legno e rifiniture riportate a mano
La simpatia e la dolcezza del personaggio sono ispirate dal viso, dove gli occhi grandi e vigili spiccano per l’azzurro dell’iride e il bagliore della pupilla nera. Nere sono anche le sopracciglia, dipinte con la punta calante verso il basso, e i baffi, con la punta che va invece verso l’alto, che il tratto spesso del disegno rende folti. Capelli e barba, al contrario, sono bianchi e in morbido tessuto: la capigliatura curata e un po' ovattata, scende sulle spalle fino al mantello, mentre la barba si prolunga addirittura fin quasi alla cintola. I suoi denti sono mobili perché l’arcata inferiore si muove grazie alla leva sulla schiena. Il Duca del Palazzo d’Inverno sancisce la sua nobiltà d’animo e il suo spirito guerriero esibendo un’ascia dalla lunga asta dorata, che arriva fin sul piedistallo, e che utilizzerà solo a fin di bene.
Materiale | Legno-Velluto |
---|---|
Colore | Rosso-Verde |
Larghezza | 18 cm |
Profondità | 15 cm |
Altezza | 105 cm |