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La battaglia infuriava. La temperatura diventava sempre più rigida, il vento sferzava le guance arrossate e pungeva le mani. Sul campo spuntava qua e là qualche inerme coinvolto suo malgrado nello scontro, uno gnomo a testa in giù, un paio di elfi a pancia in su. Forse i responsabili del junior club si sarebbero arrabbiati, ma in fondo l’idea della battaglia a palle di neve era stata loro. La squadra verde era in netto vantaggio, la rossa resisteva, quella arancione era in minoranza. C’era solo Flavio, il caposquadra, a reggere la bandierina del suo colore. Per un po’ era rimasto dietro la renna luminosa bianca. Anche lui aveva un cappotto bianco e poteva mimetizzarsi. Era stato già colpito due volte, alla terza avrebbe dovuto posare la bandierina. Dall’altro lato del campo notò un alto cumulo di neve. Doveva raggiungerlo per fare rifornimento. Approfittò di un momento di vociare per scattare di corsa. “Flavio ti ho visto!”. La prima palla di neve gli passò sul berretto da Babbo Natale, la seconda fu lanciata all’altezza della sua spalla. Ma il ragazzino fu lesto a nascondersi dietro lo Schiaccianoci all’ingresso del vialetto. La neve si infranse contro il colbacco del soldato con la spada che brillava al sole. “Salvo!”. Ricordò che l’animatrice lo aveva presentato come il Difensore della Spada di Diamante. Era un nascondiglio anche perché il suo mantello rosso mosso dal vento lo copriva alla vista degli altri bambini. Incredibile a dirsi Flavio mandò a segno tutte le sue palle di neve. “Ho vinto!”, gridò alla fine correndo al centro del campo e piantando la bandiera. Ma ecco che tra gli applausi dei compagni di squadra, toc!, una palla di neve gli arrivò alle spalle. “Ma non c’è nussuno…”, mormorò. “E allora è stato lo Schiaccianoci”, lo presero in giro gli amichetti. “Facciamolo di nuovo, ma lo Schiaccianoci va nella mia squadra”, gridarono i verdi correndo verso il soldatino.
Il soldato Schiaccianoci in divisa rossa e blu con il colbacco piumato
Pronto a scendere in battaglia per difendere la casa durante le feste, al Difensore della Spada di Diamante non manca neanche uno dei colori tradizionali del Natale. Indossa un’elegante giubba blu elettrico, rossa sul petto segnato da coppie di bottoni, delle pietrine color ambra, collegate tra loro da linee dorate. Le gambe, sottili, sono rosse e calzano alla perfezione alti stivali neri con i lacci. Che il Difensore della Spada di Diamante sia un vero eroe lo capiamo dal suo mantello in velluto rosso, bordato d’oro, che dalle spalle gli copre interamente la schiena, dalla spada con la lama dritta e l’impugnatura dorata, con cui custodisce gli spazi familiari. È per questo che è nato.
Figura in legno e viso e abiti dipinti a mano
Lo Schiaccianoci Difensore della Spada di Diamante ha un profilo slanciato e longilineo. La sua espressione, complice le sopracciglia nere e i baffoni, sembra un po’ severa, ma poi è stemperata dagli occhi tondi e celesti e dal rossore che colorisce appena le guance e la punta del naso aquilino. I capelli bianchi e la corta barba canuta, invece, gli danno un'aria saggia. Ed effettivamente lo è visto tutte le avventure che ha vissuto.
Materiale | Legno |
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Colore | Rosso |
Tocco del Maestro | Barba e capelli in tessuto - Mantello in velluto |
Larghezza | 18 cm |
Profondità | 15 cm |
Altezza | 105 cm |