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Valerio era emozionato. Era il primo anno in cui scriveva la letterina a Babbo Natale da solo, senza l’aiuto dei genitori. E, anzi, lo avrebbe anche messo alla prova: voleva esser certo che lui leggesse davvero tutte le lettere che gli venivano spedite e che non ricevesse invece suggerimenti da mamme e papà. “Caro Babbo Natale”, scrisse, “mi chiamo Valerio e quest’anno sono stato buono. Credo. Ma penso di sì perché sono sempre andato bene a scuola e infatti adesso so scrivere da solo. E non ho nemmeno picchiato Antonio tutte le volte che mi ha preso in giro. Però ho ancora un po’ paura quando la maestra ci chiama uno alla volta per chiederci le regole di grammatica e anche di andare a giocare a calcio perché nella squadra ci sono i ragazzi più grandi che ci guardano male. Tu hai problemi come questi al Polo Nord? Ma non credo perché sei grande e forte. Io vorrei diventare più coraggioso. Qualche giorno fa ho visto il cartone dello Schiaccianoci che combatte contro il re dei topi e quel topo sembrava proprio Antonio! Vorrei essere come lui. Come lo Schiaccianoci, non come Antonio! Ma non conosco nessuno Schiaccianoci. Tu forse sì al Polo Nord. Puoi dirmi il loro segreto? Grazie. Tanti saluti. Valerio”. La letterina fu chiusa, bollata e spedita.
Il giorno di Natale Valerio aprì i suoi regali: maglioni, giochi per la playstation, un nuovo pallone da calcio. La mamma colse il suo sguardo sfuggente. “Che c’è tesoro? Non ti piacciono?”, chiese. “Sì, ma… non fa niente”. Allora lei gli indicò una delle calze appese al camino. Dall’interno spuntava una testolina di legno con i capelli bianchi e un cappello nero. Valerio si precipitò a tirar fuori il soldatino che aveva, legato al mantello, un biglietto. “Mi chiamo Custode delle Stelle Danzanti e vengo dalla costellazione che brilla sopra il Polo Nord. Il mio segreto è cercare il bello negli altri e non arrendermi alle difficoltà. Vuoi essere mio amico?”. Valerio lo strinse forte.
Lo Schiaccianoci in tutti i toni del rosso che ama le feste
Sobrio ed elegante lo Schiaccianoci Custode delle Stelle Danzanti è un concentrato di spirito festoso. Su quella tavolozza di colori accesi, cheè la sua divisa, spicca la giubba blu notte segnata dal doppiopetto rosso scuro. Una tonalità di rosso più chiaro e luminoso dà il colore alle gambe, salde all’interno dei classici stivali militari neri con il bordo superiore dorato. Il rosso è anche il colore del mantello in velluto, impreziosito da un bordo realizzato con il merletto dorato, che avvolge la schiena e le spalle del soldatino esaltandone l’atteggiamento regale e un po’ misterioso. Ma c’è un richiamo alle origini bellicose, il kepì che porta sulla testa con naturalezza: un antico cappello militare molto in voga nelle uniformi ottocentesche, decorato con un semplice disegno a stella.
Schiaccianoci in legno con dettagli rifiniti in oro
Il soldatino è realizzato in legno, lavorato a mano e dipinto artigianalmente, una parte del corpo alla volta. Il viso rosa dall’incarnato chiaro, ma con le gote rosse. Gli occhi di un intenso celeste, delineati da due pennellate nere che ne disegnano le sopracciglia. Lo stesso tratto con cui sono realizzati i baffi con la punta all'insù. Più sottili i tratti decorativi che abbelliscono la divisa, tutti rigorosamente dorati, dalla stella sul cappello, ai bordi del tamburello e le bacchette tra le mani, fino ai lacci degli stivali. Serio e pronto alla battaglia, il Custode delle Stelle Danzanti è sul punto di aprire la bocca per incitare alla carica. Può farlo davvero grazie alla leva sulla schiena che permette alla mascella mobile di aprirsi e chiudersi.
Materiale | Legno-Velluto |
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Colore | Rosso |
Larghezza | 10 cm |
Profondità | 8 cm |
Altezza | 35 cm |