Utilizziamo i cookie per rendere migliore la tua esperienza di navigazione. Per rispettare la nuova direttiva sulla privacy, è necessario chiedere il tuo consenso per impostare i cookie. Per saperne di più.
Gioia, Alfredo e il piccolo Francesco si erano trasferiti da poco in una nuova casa in cui, negli passati, avevano abitato i bisnonni della mamma. Era piuttosto grande, forse un po’ fuori mano, e anche piuttosto antica, con alle pareti ancora le vecchie foto di famiglia in bianco e nero. Gioia e Alfredo, ormai adolescenti, avevano accettato il trasferimento malvolentieri, mentre il bambino sembrava su di giri perché finalmente avrebbe avuto più spazio per giocare. E per addobbare un grande albero grande in salone. “E poi mamma si ricorda che la nonna le diceva sempre che in questa casa c’era una stanza segreta con un tesoro”, ripeteva. “Sciocchezze”, gli rispondevano i fratelli. Ma un po’ di curiosità, nacque anche in loro, soprattutto quando un colpo di pallone andato a segno in porta, colpendo un muro, produsse un tonfo sordo. “Dall’altra parte c’è qualcosa”, esclamò Alfredo, “Nei film è sempre così e bisogna spostare un libro sugli scaffali”. Di librerie ce ne erano parecchie, ma purtroppo, nessuno dei libri rivelò l’accesso segreto.
Fu Francesco alla fine a svelare il mistero, quando un altro colpo di pallone bene assestato fece cadere una scaletta dal soffitto del corridoio. “È solo la soffitta…”. La delusione si mutò in spavento quando Gioia gridò, intravedendo una testa nell’ombra. “Scema è una statua… accendi la torcia del cellulare”. E lo spavento divenne immenso stupore quando il fascio di luce illuminò la statuetta di un soldatino interamente dorato. E, intorno a lui, intere scatole di palline di Natale di vetro decorate da cristallini, brillantini e polverine d’oro. “Il tesoro della bisnonna!”, gridò il bambino.
Soldato Schiaccianoci in divisa oro dall’aspetto regale
Lo Schiaccianoci Conquistatore del Vello Dorato si contraddistingue per la figura slanciata e longilinea, dalla vita stretta. Questo modellino è abbigliato quasi interamente in oro, con la sola eccezione delle gambe, fasciate di un bianco quasi perlaceo. È bianco anche l’interno dell’ampia giacca che gli calza a pennello e che, per le spalline, ricorda una giubba militare, mentre la parte finale, una lunga coda che si apre a ruota intorno alle gambe, è ispirata all’elegante taglio di un frac. Hanno il colore del metallo più prezioso anche gli stivali, che recano in rilievo il disegno dei lacci e di un motivo a spirale alla sommità, e la corona bombata, con gli stessi motivi decorativi in rilievo, posti poco sopra l’orlo fatto di sfere equidistanti.
Statuetta in resina dall’espressione seria e definita su piedistallo intarsiato a mano
Questo modello di Schiaccianoci si differenzia da quelli più tradizionali perché è realizzato interamente in resina. Lo si nota dal taglio netto degli abiti e dai loro ornamenti scolpiti, anziché disegnati, sulla superficie e il cui livello di definizione è estremamente alto. Sulla giacca, infatti, si possono distinguere una per una tutte le decorazioni: le righe del merletto sulle spalline, i ghirigori sul fianco e sulla coda, persino gli alamari che chiudono il doppiopetto e gli occhielli laterali da cui parte il cordoncino. Lo stesso vale per il piedistallo su cui poggia il soldato: bombato e composto da sfere equidistanti nella parte superiore, intarsiato con motivi a foglioline, alternate più grandi e più piccole, nella parte inferiore. Gli unici dettagli dipinti a mano sono quelli del viso: le guance arrossate, gli occhietti scuri piccoli, contornati da sopracciglia bianche. Sono dipinti di bianco i capelli arricciati, con una sfumatura bronzea su qualche ricciolo, e i baffoni che partono dal naso. Chic e fiero, ricorderebbe un re più che un soldato, se non fosse per la posa militaresca con cui si appresta a proteggere la casa.
Materiale | Resina |
---|---|
Colore | Oro |
Larghezza | 12 cm |
Profondità | 12 cm |
Altezza | 45 cm |