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“Possibile che non si trovi mai niente?”. “Che cosa hai perso adesso?”. In casa di Nadia c’era subbuglio per l’allestimento di due grandi feste: Natale e il suo compleanno. Se da un lato al centro del salone stava sorgendo un bell’albero innevato pieno di luci e palline di vetro, dall’altro si stava studiando la pendenza delle travi del soffitto per appendere due pignatte tra le ghirlande. “Avevo preso due confezioni di barrette… ah si erano sotto la scatola delle campanelle. Ma quante ne sono?”. Nadia aveva costruito da sola due enormi pignatte, una a forma di abete, l’altra di schiaccianoci e le avrebbe riempite di caramelle e pan di zenzero. Nella confusione degli addobbi, però, continuava a perdere di vista tutto. “Non trovo gli ovetti di cioccolato…”. “Li hai sciolti per la cioccolata calda stamattina”, la rimbrottò il fratello, “Non era il caso di intestardirsi a fare tutto nello stesso pomeriggio!”. “Ti serve più spirito natalizio”, rispose lei indispettita soffiandogli contro i brillantini rossi caduti dalla divisa verde della sua pignatta-schiaccianoci. “Guarda che bella. L’ho fatto uguale a quello di mamma… a proposito, lo hai visto in giro? Era vicino alla pignatta, ma non c’è più”. “Si sarà trasferito in una casa più ordinata…”. Per quanto i due fratelli lo cercassero, lo Schiaccianoci non ne voleva sapere di venir fuori. E la mamma non la prese affatto bene.
La sera della festa di compleanno Eva indossava uno splendido vestito rosso e una collana a forma di agrifoglio. Aspettò con trepidazione tutta la sera il momento di aprire le pignatte. In qualità di festeggiata il primo colpo toccava a lei. Il fratello la bendò, la fece girare e poi la spinse delicatamente in avanti. Incredibile, dal mormorio che si diffuse, era bastato un colpo bene assestato per romperne una. “Quale si è aperta?”. Tra le risate generali si ritrovò ai piedi, in un mare di caramelle, la statuetta dello Schiaccianoci. “Era finito dentro la pignatta!”. “Come hai fatto a metterlo dentro senza accorgertene?”. “Io… non lo so!”.
Il soldatino di Natale in scintillante divisa glitterata rosso e verde
Sebbene il Cavaliere delle feste sia abbigliato con tutti i colori più amati del Natale, a spiccare maggiormente è il verde scuro della giubba che, per quanto tipico dell’uniforme militari, non è affatto spento o sobrio poiché arricchito da colletto, spalline e polsini di colore rosso ricoperti di tanti glitterini che lo fanno brillare. Il medesimo rosso brillantinato impreziosisce il doppiopetto, circoscritto in un motivo a triangoli. Il glitter decora i pantaloni bianchi, su una riga centrale verde, contornata da altre sottili righe rosse. Il verde brillantinato, inoltre, fa scintillare il kepì rosso, il classico copricapo delle uniformi militari ottocentesche. Unici elementi dell’abbigliamento privi di brillantini o decorazioni sono gli stivaloni neri, dalla superficie liscia, e la spada dall’impugnatura dorata.
Schiaccianoci in legno rifinito a mano nei minimi particolari
Non sono solo l’abbigliamento glitterato e le pietre colorate sulla divisa a sancire la personalità estrosa e natalizia del Cavaliere delle Feste. Ma anche l'espressione e i colori del viso dipinto a mano: le iridi azzurre vivaci che contornano le pupille lucide e nere, le sopracciglia nere come i baffi, gonfi all’estremità per sembrare folti, le guance rosse. Il naso aquilino riempie il centro del volto e, poco più giù, la bocca rossa mostra chiaramente i denti bianchi e tondi, come fanno sempre gli Schiaccianoci. Grazie alla leva nascosta dietro la schiena, le mascelle possono aprirsi e chiudersi, accompagnate dal lungo pizzetto che, come i capelli, è realizzato di tessuto morbido che ricorda quasi una nuvola.
Materiale | Legno |
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Colore | Rosso-Verde |
Larghezza | 10 cm |
Profondità | 8 cm |
Altezza | 35 cm |