Schiaccianoci ambasciatore della dolcezza 40 cm

Da qualche giorno Rosa aveva la sensazione che dalla sua cucina sparissero dei dolcetti. Un omino di pan di zenzero un giorno, un bastoncino di zucchero l’altro, due pezzettini di frutta candita un’altra volta ancora. Avrebbe addobbato un albero interamente commestibile e stava studiando gli accostamenti migliori. “Non ho toccato niente”, continuava a ripeterle il marito, senza convincerla. E ancora, una volta che ebbe addobbato l’albero, un biscotto per ramo, ogni tanto le sembrava che mancasse qualcosa. “Chiunque sia ha buon gusto”, la prendeva in giro il marito che, un po’ per scherzo, una sera rientrò a casa con un buffo Schiaccianoci in grembiule a quadretti, due omini di pan di zenzero in una mano e un bastoncino di zucchero in un’altra. “Mettilo a guardia dell’albero. Sono sicuro che sarà un ottimo custode di quegli squisiti dolcetti”, e lei gli schiaffeggiò la mano prima che potesse avvicinarsi ad un ramo.

Quella notte una confusione dal salotto li svegliò all’improvviso. Camille, la gatta di Rosa, aveva cercato di arrampicarsi sull’albero prima di rendersi conto della presenza dello Schiaccianoci. Ed ora era lì penzoloni, spaventata, aggrappata ad un ramo. “Beccata con le zampe nel sacco!”, proruppe in una risata Rosa. Aiutò la gatta a scendere e la accarezzò per consolarla, prima di riportarla in camera con sé. E nonostante questo i biscottini continuarono a sparire. L’indomani, proprio sul ramo che pendeva sulla testa dello Schiaccianoci, un omino mancava . “Ma ce l’ha in mano dai”, la punzecchiò il marito, “Quando lo hai portato a casa ne aveva uno solo”. Rosa era convinta, invece, che fossero stati due dall’inizio. Ma si sbagliava?

L’ambasciatore della dolcezza, nei colori e nella mise, più che un battagliero soldato ricorda un indomito pasticcere. Ispira questa idea il colore del modellino, un caldo marrone biscotto, che sulle braccia è abbellito da un sottile intreccio di linee bianche, ispirate alla superficie di un waffle, uguale al motivo dei gambali degli stivali. Sotto la giubba biscottata spuntano le gambe di un colore rosso piuttosto acceso, più visibili sul retro perché il davanti del modellino è coperto da un grembiule di stoffa dalla trama quadrettata, che ricorda i vecchi grembiuli indossati delle nonne, i cui lacci sono disegnati in rosa al collo dello Schiaccianoci. Non può mancare il copricapo dalla forma tondeggiante, beige con una fascia bianca alla base, in cui sono incastonate pietrine colorate rosse e verdi.

Dall’incarnato alle casette di pan di zenzero sul piedistallo tutto, nell’aspetto di questo Schiaccianoci, concorre a ispirare dolcezza e professionalità in cucina. Il viso del Cavaliere della Casa del Buon Gusto ha il colore di un biscotto ben cotto, forse anche troppo sulla punta del naso aquilino e delle guance. Negli ornamenti che ne impreziosiscono la figura, invece, è ricorrente l’alternanza di due colori, il bianco e il rosso: la caramella lecca lecca sul copricapo, il bastoncino di zucchero nella mano destra e il piedistallo tondo che ricorda ancora una volta un lecca lecca. Rossa e bianca è naturalmente la bocca con la mascella che si muove grazie alla leva sulla schiena. Altro colore dominante è il beige, che è la tinta con cui sono dipinti tutti gli ornamenti più deliziosi: i due omini di pan di zenzero che pendono dalla mano sinistra, decorati con il papillon rosso al collo e i bottoncini neri lungo la pancia, e le casette di pan di zenzero con il contorno bianco, come se fossero innevate, e le finestrelle rosse e verdi sulla parte anteriore del piedistallo.