Schiaccianoci ambasciatore della cucina 40 cm

Sonia si strofinò il naso, pungente per la brezza dicembrina e aggiustò una delle ghirlande verdi sulla punta sinistra del suo stand. I mercatini natalizi erano la sua passione. Insieme ai dolci. E quell’anno non si era lasciata sfuggire l’occasione di aprire un banchetto di dolci natalizi durante la fiera organizzata in città. Aveva preparato cassatine e tronchetti alle bacche rosse, ma cercava un’ispirazione. Voleva realizzare un dolce diverso, speciale, per esprimere il suo potenziale creativo. “Perché non scrivi a Babbo Natale?”, la prendeva simpaticamente in giro la sua vicina di stand. E Sonia, un po’ per sfida un po’ mossa dai ricordi di bambina, di nascosto vergò due righe su un foglio che sigillò con la colla e un ramo di agrifoglio. Non si sarebbe mai aspettata, poco prima di Natale, di trovare un pacco regalo al suo stand. All’interno un buffo Schiaccianoci con cappello da chef, con un mestolo in una mano e un biscottino di pan di zenzero nella tasca del grembiule, la guardava severo. Lo sollevò in una mano. “Chi lo ha lasciato?”. La sua vicina scosse la testa. “Babbo Natale?”. E nel pacco c’era effettivamente un biglietto a firma di Santa che le ricordava quanto l’ispirazione fosse molto più a portata di mano di quanto non immaginasse.

Una volta arrivata a casa Sonia posò lo Schiaccianoci sul tavolo della cucina ingombro di ingredienti e l’indomani, riprendendolo distrattamente, raccolse alcuni gherigli di noci. “Certo… sei uno Schiaccianoci. Le avrai sgusciate durante la notte…”. Ma, mentre lo diceva, le sue gambe fecero automaticamente marcia indietro. E non la condussero in piazza se non quando furono usciti dal forno i suoi cupcake noci e zenzero. Che alla fiera spopolarono.
“Bella idea questa dello Schiaccianoci”, disse a fine giornata alla sua vicina. “Sonia non so niente di quel dono, te l’ho già detto”, rispose lei strizzando l’occhio allo Schiaccianoci, prontamente ribattezzato Ambasciatore della Cucina.

Lo Schiaccianoci Ambasciatore della Cucina è decisamente originale. Pur senza perdere il suo portamento fiero e lo spirito battagliero, in questa versione dismette momentaneamente i panni del soldatino e si presenta in una deliziosa versione di chef natalizio. Indossa una giubba rossa, tinta tradizionale del Natale, decorata da caramelle con un motivo colorato a spirale che fungono da bottoni. L’aura di dolcezza, poi, è accentuata dal colletto e le spalline bianche che ricordano uno spruzzo di squisita panna montata. Alla giubba rossa sono abbinati dei semplici pantaloni bianchi che, sulla parte anteriore del modellino, sono interamente coperti da un grembiule in tessuto verde chiaro dotato di un’ampia tasca centrale che termina con un ampio bordo a quadretti rossi e bianchi. Ai piedi calza degli stivali rossi lucidi con bordo bianco e sulla testa un vaporoso cappello da chef in tessuto, il cui bordo inferiore richiama quello del grembiule. 

La cura artigianale impiegata nella progettazione di questo modellino è evidente dal livello di dettaglio con cui sono realizzati i tratti del viso e tutti i piccoli elementi che lo caratterizzano nel ruolo di chef. Occhi azzurri, naso aquilino, sopracciglia e baffi a forma di goccia disegnati, capelli e barba in morbido tessuto bianco lo accomunano ai tradizionali Schiaccianoci in legno. Lo stesso vale per la bocca rettangolare rossa su cui sono disegnate due file di denti tondi bianchi, l’una direttamente sul viso, l’altra sul bastoncino di legno che si alza e si abbassa grazie alla leva sulla schiena e simula l’apertura e la chiusura della bocca. In una mano questo Schiaccianoci ha una tazza su cui sono fissati un cupcake marrone, un lecca lecca a spirale rosso e bianco e un bastoncino di zucchero verde e bianco. Nell’altra, invece, ha un mestolo, tenuto come uno scettro, e che lo consacra a re della cucina. Dalla tasca del grembiule, infine, spuntano altri dolcetti e la testolina sorridente di un omino di pan di zenzero. L’ultimo tocco di dolcezza lo si ritrova nella base su cui poggia questo Schiaccianoci: un basso piedistallo rosso ricoperto di un bianco che sembra quasi glassa spalmata sulla superficie di una deliziosa torta.