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Mancavano pochi giorni a Natale e per la piccola Emma c’era in serbo una bella sorpresa. A tre anni, ormai, era abbastanza grande per poter essere coinvolta nella tradizione di famiglia dell’incontro con Babbo Natale, ovvero del suo papà che, ben camuffato, si sarebbe presentato a lei come l’uomo vestito di rosso con la barba bianca e il sacco pieno di doni. E Gaspar aveva già studiato il suo piano, il costume con il pancione finto era nell’armadio, restava solo da provare a simulare le impronte degli scarponi di Santa con una bomboletta di neve spray. Lo avrebbe fatto quella notte, nel silenzio. Che non fu affatto silenziosa perché, inciampando goffamente nel tappeto, svegliò la bambina che lo beccò quasi sul fatto. Ebbe appena il tempo di nascondersi dietro l’albero prima di vederla, un po’ traballante per il sonno, mentre esaminava le orme che il padre era riuscito a riprodurre. Casualmente le aveva direzionate verso lo Schiaccianoci, il loro soldatino in divisa vellutata, rosso come il Natale, con la barba lunga e bianca. La piccola Emma lo fissò intensamente. Tastò le orme, poi lo Schiaccianoci, prima di tornare a letto. ‘È andata bene’, pensò Gaspar.
La notte della Vigilia mise in atto il suo piano. Le orme, il costume, il passaggio per il salone, tutto sotto gli occhi della bimba strategicamente svegliata dalla madre. “Hai visto quanti regali ti ha portato Babbo Natale?”, chiese l’indomani Gaspar alla bambina, seduta al centro del salone, in mezzo a carta strappata, nastrini e coccarde, “Sei contenta?”. Emma annuì. Si alzò e raggiunse lo Schiaccianoci. Si chinò alla sua altezza, lo abbracciò per qualche secondo e gli stampò un bacino sul cappello militare mentre sussurrava timidamente un “Grazie Babbo Natale”.
Il soldatino in divisa rosso Natale decorato con pietre luccicanti
Lo Schiaccianoci Ambasciatore del Natale è il più magico che ci sia e con la sua spada sguainata intima l'alt ai pensieri negativi. Tutto, dal colore dei suoi abiti al materiale con cui sono realizzati alcuni degli indumenti, invita ad essere festosi. Il rosso prevale su tutte le altre tinte. Bordeaux, infatti, è la giubba, con un ghirigoro molto elaborato sul doppiopetto: una serie di motivi triangolari verdi, decorati sulle punte da pietre gialle come l'ambra che arrivano fino alla fibbia dorata del cinturone nero. Anche il velluto dei pantaloni è rosso, una tinta particolarmente accesa che spicca a contrasto con i gambaletti neri degli stivali neri decorati da quattro pietre trasparenti. Sulla testa il soldato indossa un copricapo che ricorda molto il kepì, tipico delle uniformi militari ottocentesche, ma privo di visiera.
Realizzato in legno con un tripudio di fregi dorati
Accanto al rosso dell'uniforme risaltano i dettagli dorati dipinti a mano. Il disegno con linee e foglioline del cappello e una pietrina gialla incastonata, il colletto della giubba, il merletto dei pantaloni a sbuffo, la spada dorata nella mano destra: caratterizzano il soldatino stemperandone l'aria militaresca. Fiero su un piedistallo blu, unico colore che si discosta dall’insieme, l’Ambasciatore del Natale ha uno sguardo addolcito dalle iridi celesti e dalle gote rosse, oltre che dai capelli e dalla barba realizzati in tessuto che emergono dal viso come una nuvola. La lunga barba bianca pende dalle labbra rosse del soldatino, su cui sono evidenti i denti tondi, e si muove insieme alla bocca governata dalla leva sulla schiena.
Materiale | Legno-Velluto |
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Colore | Bordeaux |
Larghezza | 10 cm |
Profondità | 8 cm |
Altezza | 35 cm |