Runner da tavola natalizio Elves Legs 180 cm

Il pranzo si avviava alla sua squisita conclusione e a breve sarebbero arrivati i calici di zabaione e lo strudel di mele. Sulla tavola era rimasto ben poco, solo il runner rosso con le gambe di Santa Claus dagli stivali neri e la sua cintura, che continuava a vestire a festa la tovaglia. Era arrivato il momento, quel momento che i bambini aspettavano da tempo: il gioco delle carte. E avrebbero avuto il tavolo tutto per loro, approfittando del fatto che genitori, nonni e zii erano chi a riposare in poltrona, chi a chiacchierare in un’altra stanza. “Scegliete. A cosa devo vincere quest’anno?”, domandò Lucrezia, la più grande, effettivamente piuttosto fortunata soprattutto a tombola. “Non vinci sempre tu”, Martina le fece la linguaccia. “Facciamo quel gioco in cui dobbiamo girare le carte uguali?”, propose Gilda. “Tu a che vuoi giocare?”, domandò Lucrezia rivolgendosi al piccolo Ivan, apparentemente concentrato sulle gambette del runner. “A quello che ha detto lei”, rispose lui alzando gli occhi a caso, che si posarono su Gilda. 

E così Lucrezia riempì il runner di carte coperte e si sentì anche in diritto di fare la prima mano. Voltò un elfo e una casetta di pan di zenzero. “Tocca a te”. A turno i cugini voltarono le loro carte e alla fine della prima mano Ivan si ritrovò con due casette. Tutti si aspettavano un’esultazione, ma lui tacque. “La fortuna del principiante”, brontolò Lucrezia. Ma anche alla seconda mano il bambino ebbe fortuna. “Insomma!”, esclamò alla fine piccata, “Ma come fai? E perché continui a guardare lì sotto… un momento! Ma stai barando!”. “Non è vero!”, gridò subito lui. Lucrezia tirò verso di sé un lato del runner e rivelò ciò che stava attirando l’attenzione del bambino: un foglietto con la poesia di Natale che stava cercando di ripassare. “Ok allora hai vinto davvero, sei stato bravo”, ammise la cugina, “Ora vuoi un aiutino con la poesia?”. 

L’allegria delle feste corre rapida e in breve avvolge tutti come un abbraccio. La porta il runner Elves Legs sulle sue gambette morbide con le calze rosse e gli stivaletti neri con la punta all’insù e non c’è amico di Santa Claus intorno alla tavola che non la accoglierà. Il runner, in fondo, è l’abito stesso di Santa, rosso e vellutato, con il bordino bianco e la cintura nera lucida con la fibbia dorata. Che appartenga a Santa, del resto, si capisce subito, visto che nell’angolo ci sono il cappello con il pompon e la sua festosa risata, quell’Ho, Ho, Ho che è inconfondibile. Se nell’aria crepita la voglia di divertirsi e stare insieme… è perché le gambette di Santa Claus ci hanno finalmente raggiunto volando su ali di spirito natalizio.