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La neve aveva sorpreso i bambini che decisamente non se l'aspettavano. Il parchetto era pieno di voci allegre che si sfidavano e si divertivano. Noah tirò una pallina che sfiorò l’orecchio di un altro bambino con un berretto di lana marrone che continuava a cadergli sugli occhi, da solo, in disparte a lanciare un pallone contro il tronco di un albero. Lui si girò un po’ imbronciato, senza dire niente. “Perché non vieni a giocare con noi?”, gli urlò Noah. Pierluigi si avvicinò titubante. Era arrivato in città da poche settimane e a scuola faticava ad ambientarsi perché era piuttosto timido.
Noah lo aveva già notato, per il buffo cappello, e si era chiesto come mai non parlasse con nessuno. “Lo sai fare un pupazzo di neve?”. Pierluigi scosse la testa: “Dove vivevo prima non nevicava mai”. “Ti faccio vedere io allora. Devi fare così e poi così”. Insieme accumularono la neve per creare due sfere abbastanza grandi da mettere l’una sull’altra. “Ma no, quella grande va sotto…”. Il pupazzo crollò senza che i ragazzini avessero il tempo di mettergli il naso arancione. “Ma perché non riusciamo mai a fare un pupazzo intero?”, sospirò Noah. Pierluigi, sotto il cumulo di neve caduta, iniziò a ridere a crepapelle e quando Noah gli tirò un’altra palla di neve lui, questa volta, rispose. In breve dettero inizio ad una battaglia che coinvolse tutti i bambini del parco. Pierluigi si rivelò veloce e abilissimo a colpire nascosto al riparo degli alberi. “Ti voglio nella mia squadra la prossima volta”, gli disse Noah alla fine.
Il giorno dopo Natale i ragazzini si ritrovarono di nuovo al parco. Noah aveva portato con sé un bel pupazzo di neve di latta con un simpatico cappello e una carota per naso. “Lo avevi chiesto a Babbo Natale?”, lo prese in giro Pierluigi. “Almeno lui esaudisce i miei desideri! E tu che cosa volevi per Natale?”. “Un amico”, rispose con semplicità il bambino.
Pupazzo di neve in latta con cilindro nero e candy cane da passeggio
Non c’è Natale senza un pupazzo di neve che, nonostante per vivere abbia bisogno del gelo, nelle case di chi lo accoglie porta calore e tenerezza. E, anzi, Lumiukko sembra non temerlo affatto il caldo, visto che al collo porta una sciarpa rossa e bianca e alle mani dei guanti rossi. Del resto il suo aspetto è quello di un gentleman: sulla testa calza un elegante cilindro di un nero molto luminoso, la cui falda è decorata da due foglioline verdi di vischio, e come bastone da passeggio utilizza un sottile bastoncino di zucchero bianco e rosso. Sulla superficie bianca del corpo, invece, ha accolto le stelline dorate del cielo del Polo Nord. Forse è per questo che regala un bel sorriso, sotto la carota che, come da tradizione, è il suo naso.
Materiale | Metallo |
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Colore | Bianco |
Larghezza | 15 cm |
Profondità | 15 cm |
Altezza | 45 cm |