Utilizziamo i cookie per rendere migliore la tua esperienza di navigazione. Per rispettare la nuova direttiva sulla privacy, è necessario chiedere il tuo consenso per impostare i cookie. Per saperne di più.
Il piccolo Giulio sedeva con i gomiti poggiati sul tavolo e il visino un po’ corrucciato sulle mani strette a pugno. Agitando le gambe fissava il foglio bianco. Aveva scritto la data, era il 1 dicembre, e l’intestazione, “Caro Babbo Natale”. E in quel momento era stato felice, perché aveva chiesto alla mamma di scrivere la letterina da solo, ora che la sua grafia, seppure tondeggiante e ancora traballante, era diventata più chiara. Ma improvvisamente, per quanto avesse tante cose da dire, non gliene veniva in mente nemmeno una.
“Perché non scrivi con questa? Così, se non sai cosa dirgli, puoi guardarlo negli occhi e l’ispirazione arriverà”. La mamma posò sul tavolo accanto ai fogli bianchi una benna rossa a pois bianchi decorata con il viso di Babbo Natale circondato dalla barba e con un cappellino con la campanella. “Wow!”, esclamò il piccolo, “È proprio Babbo Natale! È bellissima!”. “Ed è magica…”, sussurrò lei, “Fa avverare tutto ciò che i bambini scrivono con il suo inchiostro…”.
Giulio la guardò con gli occhioni sgranati e subito le prese la penna dalle mani. “Caro Babbo Natale”, scrisse di nuovo, “mi chiamo Giulio e ho sette anni. Vivo con mamma, papà e mio fratello più grande, che a volte mi prende in giro, ma…”, e continuò a raccontare della scuola, di quanto gli piacessero gli aquiloni e i biscotti al cioccolato, di quanto detestasse invece gli spinaci. Solo dopo aver riempito quasi due pagine si fermò, rendendosi conto di non aver ancora espresso il suo desiderio. E aggiunse un’ultima riga in cui semplicemente chiedeva un nuovo amico con cui dividere le passeggiate, le corse in bici e tutto ciò che più amava. E nel suo cuore immaginò anche due occhioni e una coda che scodinzolava felice.
La mattina di Natale avvenne tutto molto in fretta. Giulio non ebbe quasi il tempo di varcare la soglia del salone che fu avvolto da una nuvola di pelo e cadde a sedere. “Babbo Natale ha capito!”, esclamò. Le guance si arrossarono e una lacrimuccia scivolò giù bagnando il naso del cagnolino che lo fissava allegro. “Certo”, rispose la mamma, “Te l’avevo detto che la penna di Babbo Natale scrive ciò che c'è nel cuore. Ora perché non andate a giocare fuori?”.
La penna natalizia con il viso in tessuto di Babbo Natale che scrive con l’inchiostro dei desideri
Santa Claus ha una penna magica molto speciale, rossa su cui fioccano sempre pois innevati, alla quale tiene davvero tanto perché è quella con cui risponde alle letterine. Ed è la stessa con cui, lo sa bene, i suoi amici più dolci e piccini sarebbero felicissimi di vergare le righe che sgorgano dal loro cuoricino.
Ed ecco perché è felice di donarla, per di più con il suo viso felice. Una nuvola ondeggiante di barba ovattata e sofficissima gli circonda il viso. Sputano solo gli occhietti neri e lucidi e un batuffolo di naso al di sopra di due baffi ad ali di gabbiano. In testa porta il suo amato e morbido copricapo rosso a palline bianche con il bordo in pellicciotto marrone e una campanella per pompon, che talvolta agita perché il suo tintinnio sia un richiamo per le renne. Sul naso porta sempre degli occhialetti neri, così che non gli sfugga nemmeno una parola di ciò che i suoi piccoli amici vorranno raccontargli. E che Santa non vede davvero l’ora di leggere.
Materiale | Tessuto-PVC |
---|---|
Colore | Rosso-Bianco |
Colore Inchiostro | Blu |
Larghezza | 10 cm |
Profondità | 1 cm |
Altezza | 27 cm |