Pallina di Natale oro Profumo di Festa 20 cm

Riccardo si tirò la copertina fin sul mento. Stava dormendo proprio bene, al calduccio, al morbido, anche se quello spiffero strano che gli gelava il naso non capiva proprio da dove venisse. Ogni sera la mamma, prima di farlo addormentare, controllava che la finestra fosse chiusa e tirava le tende. Il bambino si rigirò nel sonno. I primi raggi del sole gli solleticarono gli occhi e lui cercò di nascondere ancor di più la testa sotto il piumone. Che strano. Contro la finestra della sua cameretta batteva il ramo di un albero piuttosto grande sul quale avrebbe tanto voluto costruire una casetta di legno. Lo aveva anche già chiesto al papà e lui gli aveva suggerito di scriverlo nella letterina a Babbo Natale. 

Che profumo! Sembrava quello dei biscottini di pan di zenzero che cuocevano in forno, ma come era possibile se la porta della cameretta era chiusa? Qualcosa pizzicò il naso di Riccardo, sembrava il ramo di un abete. Il bambino aprì gli occhi e solo allora i ricordi affiorarono tutti insieme. La nonna che raccontava di aver seguito una renna della slitta di Babbo Natale quando era bambina, il cuginetto che assicurava di averlo visto mentre posava un regalo sotto l’albero. “Io…”. Si alzò velocemente ma colpì con il petto una grande pallina dorata che pendeva da un ramo basso, non rendendosi conto di averla abbracciata per tutto il tempo. La grossa pallina scivolò dal ramo finendo sul pavimento con un bel pò di rumore e rotolò verso la cucina. 

La mamma apparve sulla soglia e la raccolse. “Ben svegliato. Come hai dormito sotto l’albero?”. Si inginocchiò per appendere di nuovo la sfera e Riccardo la abbracciò ancora, mentre gli altri ricordi di quella notte fluivano. Il suono di una campanella, un ‘Oh, Oh, Oh’, familiare, la sfera che dondolava contro il suo naso. “È stato incredibile!”, disse spalancando le braccia, colpendo ancora una volta la pallina, che tornò indietro sul ramo contro il suo naso. 

La sfera Profumo delle Feste è un faro, grande e lucente, acceso nella notte di Natale, dal quale Santa Claus si lascia guidare nel suo magico viaggio verso la nostra casa. Il suo cuore lucido e dorato riflette tutto ciò che delle feste sa più di buono, di risate, di luce di allegria e che, soave e intenso, ci accompagna fino a Natale.