Pallina di Natale in vetro Poeta di Corte 8 cm

“Quando si mangia?”, brontolò il piccolo Nico. “Sarebbe anche ora!”, incalzò zia Flavia, “Il dolce che ho preparato si sarà sciolto nell’attesa!”. Nonna Carmela invitò alla calma. “Sai come è fatto tuo fratello… è sempre l’ultimo ad arrivare”. La figlia sospirò e tornò ad aggiustare sull’albero una pallina di vetro verde vellutata per ingannare l’attesa. “Cantiamo una canzone?”, propose Rachele.

“In un paesino sotto un cielo ridente, viveva Babbo Natale davvero contento. Il suo sacco era pieno di giocattoli e trenini, alberelli, dolcetti e sorrisi genuini”. La voce non proveniva dalla stanza, ma dall’esterno e alternava parole recitate e parole cantate. “È zio Angelo! Ma dov’è? Non lo vedo!”, gridò Nico. “Così prese il suo sacco pieno di doni, pieno di storie, di sogni e canzoni”. “Ho visto un’ombra fuori dalla finestra!”, gridò Rachele. “Ad un bambino emozionato portò tanti colori, ad una sorella imbronciata una carovana di sapori”.

“Zio!”, gridarono i bambini, vedendolo improvvisamente accanto all’albero, con la pallina verde tra le mani. “E mentre ridevano tutti, senza eccezione, un bimbo si avvicinò pieno di emozione. Babbo Natale, disse con voce un po' tremante, grazie per questo dono, è stato davvero importante. E lui, ammantato di dolcezza, capì quale fosse la vera ricchezza”. I bambini lo avevano ascoltato incantati. Poi lo zio si spostò e, laddove prima non c’era nulla, erano apparsi tanti pacchi regalo colorati. “Buon Natale”, disse porgendo la pallina verde alla sorella.

La pallina di Natale Poeta di Corte è la speranza che si accende negli occhi dei piccini, ma anche dei grandi che ricordano la gioia dell’attesa di bambini, allorché il Natale si avvicina.

Sulla sfera, piena di lievi bombature segnate dal glitter dorato, l’aurora boreale verde si alterna con la tinta lieve del verde degli abeti giovani e più scura del velluto soffice. 

Natale è vicino.