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La piccola Dora ammirava molto la sorella maggiore che a Natale preparava degli splendidi dolci profumati e gustosi. Il suo preferito era una torta che lei realizzava tagliando il panettone a strisce sottili e poi farcendolo con la crema e i frutti di bosco, ma le riuscivano bene anche i biscottini di pan di zenzero sorridenti e glassati. Per quella Vigilia di Natale sicuramente avrebbe preparato qualche delizia e la bambina, che ora si sentiva grande abbastanza per seguirne le orme, aveva deciso che avrebbe dato il suo contributo. Ma le serviva un po’ di ispirazione, così abbracciò la gnometta rossa in abito tartan con il grembiule bianco e il cappello sofficissimo e la portò con sé in cucina.
“Tu da dove cominceresti?”, chiese alla gnometta. Sul tavolo c’era già dello zucchero a velo, un po’ di succo di frutta, della farina e del cioccolato. “Facciamo i biscotti”, decise. Versò in una ciotolina la farina, poi la riempì d’acqua e iniziò a mescolare e mescolare finché il composto non si addensò. Con le formine degli omini ricavò i suoi biscotti, un po’ appiccicosi a dire il vero, e cercò di stenderli sulla teglia del forno. Ma sapeva che non le era permesso accenderlo, così lasciò la teglia al sicuro e si decise a preparare prima la glassa e, proprio come aveva visto tante volte fare alla sorella, versò in un altro piattino un po’ di zucchero a velo. Poi, però, vi aggiunse il primo liquido rosso che trovò, il succo di frutta. “Vieni, ti insegno”. Sollevò lo gnomo e lo mise a sedere sulle sue gambe, poi gli prese una mano e, tra le sue, insieme al mestolo, iniziò a girare vorticosamente la ciotolina, facendo volare in giro le goccioline di zucchero a velo e succo.
“Secondo te è venuta bene? La assaggiamo?”. Con lo gnomo seduto sul bordo della tavola Dora assaggiò un cucchiaio di glassa, ma storse il nasino. “Assaggia tu”, e le portò il cucchiaio sotto il naso riempendo anche i lunghi capelli di glassa colorata. “Mmm, buono, ti piace vero?”. E in breve la glassa finì anche sul grembiulino bianco, sui piedini rossi e cappello gonfio con l’agrifoglio. “Tesoro cosa fai?”, le chiese la mamma entrando in cucina. “Ho preparato un dolce! A Brigit è piaciuto tanto!”, esclamò la bambina felicissima.
Lo gnomo di Natale in stoffa con il grembiule bianco e il morbido cappello che ama la dolcezza delle feste
Brigit è una gnometta dolcissima, che ama la dolcezza delle feste. Indossa un completino tartan a quadri rossi e bianchi e un grembiulino a coste in stoffa bianca legato ai fianchi panciuti e tondeggianti. Deve essere una golosona, e di squisitezze sicuramente ne sa, infatti indossa un morbidissimo tocco da chef in pellicciotto riccioluto bianco, anch’esso con il bordino di tartan, che le copre tutto il viso, lasciando scoperto solo il naso ovattato rosa e tondo. Che il Natale sia la sua festa preferita è evidente dalle maniche e gli stivali rossi, ma soprattutto dal rametto di agrifoglio appuntato al cappello che, tra le foglioline verdi, porta una caramella lecca anziché le bacche rosse. Lo gnomo cioccolataio Brigit nasconde un po’ la sua espressione sotto il cappello da chef: del suo viso si vedono solo i capelli candidi legati in due morbidi codini, lunghi quasi fino ai piedi. Ma non serve guardare il suo viso per sapere che è una gnometta felice: perché Natale si avvicina, è in buona compagnia e qualcosa di buono arriverà presto.
Materiale | Stoffa |
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Colore | Rosso-Bianco |
Plus | Barba in tessuto |
Larghezza | 25 cm |
Profondità | 14 cm |
Altezza | 28 cm |