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La famiglia si era quasi incantata a guardar disegnare la piccola Esmeralda. A pancia in giù, con i capelli rovesciati sul foglio, aveva le guance accaldate per il maglioncino a collo alto, e la gioia di aver ricevuto proprio il regalo che desiderava, e l’espressione concentratissima. Dopo aver scartato i pastelli a cera aveva subito steso un foglio sul pavimento, poi si era lasciata scivolare giù, con gli occhi verso l’albero fiorito d’addobbi, in cerca di ispirazione. Ed ora passava e ripassava delicatamente il pastello a cera turchese in tutte le direzioni, chinando la testa a destra e sinistra per seguire il movimento della punta da cui scaturiva il colore del cielo. Poi alzava la testa verso l’albero, oltre il quale c’era la finestra, per studiare il suo modello. “Cosa stai disegnando?”, le chiese la zia. Ma lei scosse la testa. “Ho quasi finito…”, e con quelle parole la discussione fu chiusa, finché Esmeralda non posò il pastello a cera turchese e sventolò il foglio. “Ma è la nonna!”. “Eh sì!”, esclamò la bimba, felice che il dipinto fosse stato subito interpretato. Accanto all’albero, nonna Marina dondolava placidamente addormentata, ignara di essere la prima opera d’arte della sua nipotina. “Non capisco…”, chiese la mamma, “Perché le hai colorato i capelli di azzurro?”. “Perché si chiama Marina, mi sembra ovvio…”, rispose il papà sicuro di sé. La bambina scosse la testa. Provarono altre ipotesi, ma niente. “Il cielo!”, esclamò la zia tutta, “Hai guardato il cielo per tutto il tempo!”. Ed era così contenta mentre lo diceva che Esmeralda non ebbe il coraggio di contraddirla. Anche la cuginetta più piccola aveva seguito la direzione del suo sguardo. Così, mentre gli adulti non guardavano, chinò un po’ in direzione della nonna un ramo dell’albero sul quale era posato un gladiolo turchese dalle punte lunghe e sottili pieno dai petali increspati e striati di cristallini trasparenti, che pendeva proprio sopra la testa della nonna. Esmeralda sorrise felice.
Il fiore di Natale turchese che sfavilla di purezza
Il fiore Écume de Mer sboccia in una giornata di festa alla luce del primo sole che brilla alto nel cielo limpido e terso dopo che, al passaggio della slitta di Santa Claus, le nubi si sono diradate. Del colore di quel cielo sono tinti i petali del fiore, lunghi e sottili, intrecciati come a formare un gladiolo stellato dai bordi che si curvano, come in dolci soffi di vento, fino alla cima appuntita. La corolla è minuta e vellutata, i petali percorsi nel mezzo da venature lineari che lungo i bordi si frammentano in una miriade di piccole increspature, ultime tracce di quel vento che Santa ha portato via. Ha lasciato invece che cadesse sulle punte la brina mattutina, ancora intessuta della luce brillante delle ultime stelle, e che si cristallizzasse nel pistillo, in tre sferette tonde e candide, orientate verso gli occhi, densi di meraviglia, di chi sta per festeggiare il Natale.
Materiale | Tessuto |
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Colore | Turchese |
Effetto | Velluto-Glitter |
Larghezza | 22 cm |
Profondità | 22 cm |
Altezza | 20 cm |