Fiore di Natale bianco Bourgeon de Neige 20 cm

Il piccolo Eugenio era piuttosto buffo, con un’azalea rossa tra le mani, mentre saltellava sulle punte cercando di fermarla tra i rametti del festone innevato lungo il camino. C’era quasi, con un bel salto aveva raggiunto il centro del festone… ma poi ricadde a sedere per terra e il fiore lo seguì, andando a posarsi sopra la sua testa. Il fratello Mauro, trattenendo un sorriso sotto un’occhiataccia della mamma, lo sollevò sulle spalle e finalmente il fiore fu al suo posto, al centro del camino. “Evviva!”, esclamò il bambino contento, alzando le braccia in segno di vittoria. Non appena uscì dalla stanza, però, il fiore cadde ancora e scivolò sotto un’alta cassettiera lungo la parete. Mauro, allora, ne pescò velocemente un altro dal cesto degli addobbi e ne intrecciò ben ben il gambo ai rami. Non fece caso affatto, però, alla differenza di colore tra il suo fiore e quello scelto dal bambino. 

Eugenio aprì gli occhi, ancora assonnato, e la prima sensazione che lo avvolse fu il freddo pungente che gli pizzicava le guance e la punta del naso. Si affrettò verso la finestra per tirare la tenda, ma quel che vide lo lasciò sbalordito. Oltre il vetro, danzando nel vento, fluttuavano una miriade di cristallini bianchi. Il bambino alzò lo sguardo al cielo. Non riusciva a scorgere l’origine di quella danza tra le nubi alte e lontane, però poteva seguirne le manciate di fiocchi che piano piano stavano iniziando a velare di bianco gli alberi e i tetti delle case. Si precipitò in salone. 

“Mamma, nevica! Posso andare a giocare fuori, per favore posso and…”. Si ammutolì di colpo. La mamma, intanto, stava rapidamente chiudendo le finestre, dalle quali piovevano le goccioline di nevischio quasi trasparenti. “Metti almeno sciarpa, guanti e cappello… Mi ascolti?”. Gli occhi del bambino erano fissi sul fiore al centro del camino. Con il dito sfiorò appena i petali vellutati e il bordo spesso. Non riusciva a crederci: non era più rosso, ma bianco. La mamma intuì il suo pensiero e anche lei si ritrovò a trattenere un sorriso, commossa dalla dolce ingenuità del piccolo. “La neve ha coperto il fiore!”, esclamò lui. “È la cosa più bella del mondo!”. “È la magia del Natale”, gli sussurrò lei dandogli un bacio sulla testa. 

Fiocca la neve candida, nel chiarore etereo di una lucente mattina di Natale, e da quel candore germoglia, come nel sogno tenero di un bambino che aspetta Santa Claus, il fiore Bourgeon de Neige. Gli otto petali riccioluti da azalea in fiore sono vaporosi e vellutati, malleabili, come pronti a piegarsi nella direzione dei fiocchi di neve dai quali essi stessi sono nati, percorsi da un arcobaleno di venature lineari che, dal cuore del fiore, raggiungono le punte. Della neve si è depositata anche lungo l’intero bordo frastagliato di tutti i petali, densa e compatta e con dei cumuletti più abbondanti sulle punte. I petali della corolla esterna sono i più grandi e custodiscono i tre più minuti della corolla interna, a loro volta custodi del pistillo che è composto da tre piccole palline di soffice ovatta innevata. Bourgeon de Neige dischiude la magia del bianco Natale.