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Per Clarissa il Natale aveva quel non so che di magico, che le metteva allegria. Le vetrine che illuminavano appena faceva buio, il pizzicore al naso per il freddo, la dolcezza della cioccolata calda con la panna. E, soprattutto, le piaceva addobbare casa. Con semplicità, con il rosso, e un pizzico di bianco o d’argento. E ogni anno aggiungeva qualcosa di nuovo. L’ultima arrivata era una elegante fatina di legno in tutù con le ali rosse e glitterate. Clarissa era un po’ indecisa su dove potesse brillare di più. Sotto l’albero sembrava nascosta, oltre che troppo alla portata di Whisky, la sua scottish terrier. Che infatti l’aveva puntata, annusandola per interi minuti. Così la fatina aveva trovato posto su un comò del salone, poi all’ingresso, poi in una vetrinetta. L’ultima collocazione era stata il davanzale della cucina.
“Che cosa manca? Ah sì, un po’ di biscottini”. Whisky aveva abbaiato, quasi intuendo che presto ci sarebbe stato da mangiare. Clarissa preparava i biscottini di pan di zenzero ogni anno. Impastò con attenzione il panetto giallo, fu attenta a sollevare lentamente le formine e a non uscire dai bordi con la ghiaccia. “Il profumo è buono. Che dici Whisky, la fatina ci avrà portato fortuna? Assaggiamo!”. Chiuse gli occhi, assaporò il biscotto… “Come ho potuto dimenticare lo zenzero!”. Ma in fondo i biscotti erano comunque buoni e lei assonnata. Così li sistemò in un piattino e li poggiò sul tavolo accanto alla finestra. “Domani ti troveremo un altro posto, credo che la cucina non sia il tuo forte”, disse rivolta alla fatina rossa che la guardava con il sorrisino appena accennato.
Il giorno dopo scoprì il piatto dei biscotti vuoto, giusto qualche briciolina rimasta. Ancora intontita cercò di capire se li avesse inavvertitamente fatti cadere a terra la sera precedente. “Non puoi essere stata tu, non sei abbastanza alta per arrivare al tavolo”. Whisky abbaiò e si sollevò con il muso in direzione della finestra. Clarissa notò allora che la fatina rossa non si trovava più sul davanzale, ma poggiata sul bordo del tavolo, dove una delle sedie sembrava un po’ spostata. “Li hai mangiati tu allora? Non importa. Sono contenta che qualcuno abbia gradito. Magari tra qualche giorno li riprepariamo per Babbo Natale. Con lo zenzero stavolta…”.
Decorazione natalizia in legno a forma di fata dai capelli d’oro e vestita di rosso glitterato
Sulaja è decisamente la più natalizia tra le fate che, ogni tanto, visitano Babbo Natale al Polo Nord. Indossa un corpetto rosso brillantinato su un tutù bianco di tulle, stretto in vita da una fascia rossa. La fatina si è posata delicatamente su un piedistallo dello stesso rosso glitterato del corpetto e delle ali a forma di farfalla: sembra si regga elegantemente sulla punta dei piedi, pennellati di bianco per le scarpette trasparenti, in posa come una ballerina di danza classica. La sua acconciatura è elegantissima, un tondo chignon, evidenziato da una corona anch’essa rossa, coperta di lucido. Sulaja ha le gote accese e sorride con grazia. Con la bacchetta a forma di stella, che stringe nella mano destra, si sta preparando a lanciare la sua magia di Natale.
Materiale | Legno-Tessuto |
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Colore | Rosso |
Larghezza | 12 cm |
Profondità | 12 cm |
Altezza | 36 cm |