Elfo bambino Diame a scuola 32 cm

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Bahir, l'elfo contadino, fece chiamare da un suo assistente Alabaster il capo degli elfi. La motivazione di tanta urgenza risiedeva in un antico pezzo di legno: "Ma come?! Mi hai fatto chiamare solo per vedere questo vecchio tronco?" "Vecchio tronco? Oh no, non hai capito cosa hai di fronte ai tuoi occhi! Questo è l'antico ceppo delle storie!" "No! Ma proprio quello della leggenda?" "Si Alabaster, da questo sarebbe nata la prima favola, quella di Diame, il bambino che amava così tanto il suono degli uccelli da piantare innumerevoli alberi intorno al suo regno. Da questi sarebbero nate anche le storie di Esopo!" "Credo valga la pena creare anche un personaggio natalandiano, un piccolo elfo di nome Diame racconta storie che porta sempre con sé la magica penna di legno. Egli ama così tanto scrivere che passa a scuola la maggior parte del suo tempo spargendo la magia con la sola potenza delle sue parole" "Benvenuto a Nataland Diame!".

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Angela raccolse un bastoncino di zucchero e sorrise. Lo appese al bordo di una calza che dondolava davanti al camino da cui spuntava un elfo bambino con un cappello verde dal pompon rosso. “Hai messo tu l’elfo nella calza?”, chiese al figlio Ludovico. Il bambino nascose qualcosa nelle tasche della salopette verde e, facendo segno di abbassare la voce, disse: “Il piccolo elfo è in missione per Santa Claus”.

Da quando la mamma gli aveva raccontato degli Elfetti del Natale in missione per Santa Claus, il gruppo di amici con cui da bambina portava piccoli doni alle persone durante le feste, Ludovico si era sentito ispirato a fare lo stesso. Così, indossando una sciarpa tricolore come quella dell’elfo sotto l’albero, lasciava di nascosto bastoncini di zucchero e cioccolatini fuori le porte dei suoi vicini. Si era anche raccomandato di essere più gentile con loro e di aiutare la signora al pian terreno con le buste della spesa, anche se lei lo sgridava quando giocava a pallone in cortile. 

Un pomeriggio, lasciando il bastoncino fuori la porta del vecchietto al secondo piano, inciampò in uno dei suoi vasi di ceramica che si rovesciò. Ludovico sentì un rumore di passi e si lanciò verso casa. I passi continuarono. Il bambino ebbe appena il tempo di rientrare in casa che sentì bussare. Udì la voce della mamma, ma non distinse le sue parole. Poi l’uomo si avvicinò all’elfo nella calza. “Quindi c’è un gruppo di elfi generosi in questo palazzo?”, domandò. “Sì. Indossano tutti la stessa sciarpa”, rispose Angela mostrando la sciarpa che Ludovico aveva perso entrando di corsa in casa.

Elfo di Natale bambino in abito rosso e cappello verde

Diame è un piccolo elfo dolce e gentile. Basta guardare i suoi occhietti neri luminosi e il sorriso che gli percorre il visino paffuto da guancia a guancia. Sulla testa tonda, su cui sono ben in evidenza le sue candide orecchie a punta, gli spunta un ciuffo dei riccioli biondi, un po’ nascosti dal cappello verde vellutato con il bordo in pellicciotto e il pompon rosso sulla punta. Indossa la tipica divisa degli aiutanti di Babbo Natale: tunica e scarpe a punta rosse e salopette verde chiusa da due bottoni a forma di lecca lecca. Al collo, per stare al caldo, ha avvolto una sciarpa di tessuti intrecciati di colore rosso, verde e bianco. Seduto, con le gambette divaricate, sembra in attesa di qualcosa: probabilmente un amico con cui condividere le piccole e semplici gioie del Natale, come quella del donare un sorriso. 

Maggiori Informazioni
Materiale Stoffa
Larghezza 20 cm
Profondità 15 cm
Altezza 32 cm
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Elfo bambino Diame a scuola 32 cm

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