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Mirko si sistemò la barba riccioluta e accarezzò un lembo del costume rosso da Babbo Natale. Da bambino era suo padre ad affacciarsi a sorpresa dal balcone, con le punte dei baffi scuri che spuntavano sempre tra la barba bianca, e ad attirare la sua attenzione gridando un fortissimo Ho, Ho, Ho. Era felice di poter essere lui, ora, nei panni dell’amato Santa Claus al quale i suoi nipotini avevano già scritto addirittura dalla fine di novembre.
Indossò sulle scarpe scure i gambali neri, poi aggiustò con cura la cintura con la fibbia dorata. Cosa mancava? Ah sì, stava per dimenticare il cappello! Issò sulle spalle il sacco pieno di pacchi con le ghirlande colorate e fu pronto a partire. Si affacciò sul retro della casa, dove la porta della cucina che dava sul giardino era quasi sempre aperta. Voleva fare un’entrata ad effetto, anzi, iniziò a ripassare a mente il testo di Jingle Bells per cantare insieme ai bambini. Ma anche in salone tutto taceva e le luci erano abbassate. In casa non c’era nessuno. Con un pizzico di delusione posò il sacco dei regali sotto l’albero e notò il piattino con i biscotti e il bicchiere di latte. La fame si faceva sentire, forse un biscottino avrebbe potuto ingannare l’attesa.
“Mamma chi ha mangiato i biscotti di Babbo Natale?”. Mirko sentì la voce della piccola Carmela dalla cucina, stava per raggiungerli quando si rese conto di aver lasciato il sacco dei regali sotto l’albero. E i bambini li avevano già trovati. “Guarda! Sono tutti per noi!”. Allora si voltò verso la porta sul retro. “Ho! Ho! Ho!”, esclamò a pieni polmoni e in salone, improvvisamente, ci fu silenzio. E lui li sorprese passando rapido davanti alle finestre del salone. “Babbo Natale!”, lo riconobbe subito la bambina.
Il vestito da Babbo Natale che porta la magia
Santa Claus ha un compito importantissimo: far colorire le guance di un emozionato rossore e splendere gli occhi dalla meraviglia. Lui, del resto, può: gli basta indossare il suo abito rosso e vellutato, con i bordi che sono delle pennellate di neve fresca e la cintura nera con la fibbia dorata stretta in vita. Poi c’è il cappellino con il pompon ovattato, i guanti bianchi e i copristivali neri. Infine, mancano solo i capelli canuti e la barba bianca riccioluta e la magia è compiuta. Ora è solo tempo di essere felici.