L’albero di Natale addobbato inaugura ufficialmente il periodo festoso per eccellenza e apre le porte all’arrivo di Santa Claus. Ad un bell’abete decorato di tutto punto lui tiene particolarmente, sapete? Palline, fiori, fiocchi, ghirlande, personaggi natalizi, secondo noi elfi, assorbono i pensieri positivi, i ricordi divertenti, il suono dei regali scartati e i profumi della tavola e, una volta trovato un posto sul tuo albero, diventano un booster di felicità. 

Perché si addobba l’albero di Natale

L’uso di rami di sempreverde abbelliti con candele, fiocchi e dolcetti era diffuso già in tempi remoti tra i babilonesi, gli antichi egizi, i cinesi e nelle tradizioni celtiche e germaniche, mentre è nel Medioevo che si diffonde l’abitudine di appendere delle mele rosse, un richiamo al giardino dell’Eden, antesignane delle tradizionali palline colorate. A dire il vero era anche un’usanza elfica, prima che incontrassimo San Nicola, un segno di amicizia e apertura all’altro. Segno che, con l’albero di Natale, abbiamo espanso al mondo intero con la massima potenza. È incerto quale sia stato il primo albero addobbato nella storia. A contendersi il primato sono le città di Tallin, in Estonia, a metà del Quattrocento, e Riga, in Lettonia, a inizio Cinquecento, dove si racconta che un grande abete venne collocato nella piazza del municipio e attorno ad esso danzarono adulti e bambini. Altro albero di Natale passato alle cronache, questa volta in Germania a inizio Seicento, si deve alla duchessa di Brieg, che lo volle in un angolo del suo castello rimasto purtroppo spoglio di decorazioni. In Italia, invece, bisognerà attendere la seconda metà dell’Ottocento e la volontà della regina Margherita di Savoia. All’Ottocento, all’abilità dei maestri artigiani e soffiatori,  risalgono anche le prime palline in vetro, create a sostituzione delle mele in occasione di un inverno particolarmente rigido in cui i raccolti furono scarsi. Oggi, non c’è bisogno di dirlo, nemmeno si contano le tipologie di decorazioni e la quantità di stili con cui è possibile ricreare le suggestive atmosfere che si respirano ogni giorno a Nataland. 

Come decorare l’albero: gli addobbi

Di addobbi di alberi di Natale gli elfi ne sanno parecchio. Per noi è tradizione riunirci nella piazza principale del villaggio per il Relisus, il giorno dedicato al nuovo allestimento del nostro abete, e applaudire tutti insieme nell’istante in cui Babbo Natale schiocca le dita e lo illumina d’immenso. Ciascun elfo, nel corso dei precedenti trecentosessantacinque giorni, contribuisce alla pianificazione di questo allestimento e alla realizzazione di palline e decorazioni, strumenti fondamentali di diffusione della magia del Natale, con cui portiamo pezzetti del nostro villaggio nelle vostre case.

Palline di Natale

Sono gli addobbi natalizi per eccellenza, ispirati proprio alle mele. E sono speciali perché in grado, al loro interno, di racchiudere i pensieri felici della vita quotidiana. In questo momento, per dirne una, ho sotto mano una pallina verde Tiffany: vedo la speranza di un giovane ragazzo che, sforzandosi di costruire la sua vita giorno dopo giorno, spunta la parola ‘casa’ sulla sua lista di obiettivi. È felice e sta decorando il primo albero tutto suo.

Palline di Natale in vetro

Sono una parte pregiata della nostra produzione che Ihoa, il maestro fabbro, controlla ad una ad una prima di consegnarle personalmente agli elfi artisti. Proprio ora Kaidynv ne sta dipingendo una bianca, impreziosendola con delle eleganti illustrazioni di un batuffolo di neve. Ieri notte deve aver fioccato. 

Fiori e rami natalizi

Gli elfi giardinieri li coltivano nel magico vivaio ed è un segreto come riescano ad ottenere colori così scintillanti, alcuni dei quali dalle venature glitterate. Il mio preferito è la Stella di Natale: nel resto del mondo è dal Messico che ha origine, poi si è diffusa in tutta Europa. Qui a Nataland siamo abbastanza sicuri che non l’abbia portata nessun elfo esploratore: deve essere fiorita spontaneamente subito dopo che Babbo Natale ebbe completato il suo primo giro sulla terra per distribuire i doni.

Altri addobbi: personaggi e decorazioni natalizie

Ci sono momenti della giornata in cui, a mettere il naso in una delle botteghe dei nostri elfi, non si riesce a vedere che la punta delle loro orecchie perché sommersi da stoffe, resine, legno, metalli, vetro e tanti altri materiali. E così ecco apparire renne, schiaccianoci, gnomi, ghirlande, omini di pan di zenzero, che trovano facilmente un posto sull’albero. Sono ispirati ai tanti abitanti del villaggio. Ma queste sono storie per un altro giorno.

Come decorare l’albero: gli stili

Per fare l’albero di Natale non esistono regole, se non una sola: divertirsi. Santa Claus è categorico su questo. Noi elfi, comunque, possiamo condividere dei consigli. Il maestro contadino Bahir, per iniziare, suggerisce di collocare l’albero in un punto della casa spazioso e luminoso, lì dove è più visibile e c’è abbastanza spazio per i regali. I nostri elfi artigiani, invece, vi invitano a scegliere gli ornamenti che più vi piacciono e a disporli liberamente in maniera armoniosa e omogenea. Avendo cominciato a conoscervi, nelle nostre botteghe, frutto di molteplici scambi di opinioni tra noi elfi, si sono affermati ben otto differenti stili per gli addobbi natalizi:

  • Traditional
  • Gingerbread
  • Elf
  • Candy
  • Sweetie
  • Vintage
  • Shabby
  • Elegance

Traditional

Tra gli amanti di questo stile, lo confesso, ci sono io stesso. Il Traditional è il primo ad essersi affermato a Nataland e quindi è il più ricco. Nel Natale tradizionale, come ben sapete, predominano il rosso e il tartan, colori con cui io, ad esempio, riempirei l’albero. Poi vi metterei di guardia gli intrepidi schiaccianoci, armati e a cavallo, con indosso le loro tipiche divise militaresche dagli stivaloni neri. E, a far loro compagnia, gli gnomi minatori, boscaioli e taglialegna, in cappello di velluto rosso a punta sotto cui spunta solo il naso e l’immancabile chioma bianca che loro non tagliano mai.

Gingerbread

Si ispira ai biscotti di pan di zenzero e ovviamente è il più amato dai bambini. A loro, infatti, abbiamo pensato una volta capito di doverci ispirare alla genuinità e alla bontà per strappare un sorriso in un mondo in cui lo spirito del Natale sembrava andare sempre più in ribasso. Visetto tondo, vestitino marrone con rifiniture bianche, bottoni appetitosi: nello stile Gingerbread l’omino di pan di zenzero, con la sua casetta zuccherosa, spopola in forma di arredo da appendere all’albero, peluche, e palle per la neve. Sconsigliato ai golosi: non si mai che vi venga voglia di addentarne uno. Non scherzo, l’ho visto accadere.

Elf

Tra le varie tendenze l’Elf è una delle più colorate e allegre. Ci siamo messi in gioco, in questo stile, prestando le nostre figure perché potessimo diventare noi stessi un ornamento. E a seguire è nata anche una simpatica sfida: cercare somiglianze tra i nostri amici e le statuette in ceramica, gli appendini e i pupazzetti. Mio figlio Ryam, ad esempio, sostiene di avermi ritrovato in un paio di gambe di stoffa a righe bianche e rosse capovolte su un albero. Sarà, ma quelle buffe scarpe verdi dalla forma a pon pon io proprio non me le vedo ai piedi!

Candy

Spazio ai golosi? Direi di sì. Lollipop, caramelle e bastoncini di zucchero sono i protagonisti di questo stile declinato principalmente in due colori, rosso e bianco, anche con venature glitterate. Gli elfi ne vanno matti, infatti, qui a Nataland ogni nuovo rifornimento va a ruba. Babbo Natale, però, ne ha sempre una scorta in casa sua ed è pronto a condividerla con noi. E con i bambini che, come lui, sanno che le cose migliori e più dolci sono proprio le più piccole. 

Sweetie

Tutto il tempo passato ad ascoltare Lekta parlare di leccornie ha lasciato il segno. Sweetie è lo stile dolce in tutti in sensi,  ispiratore di decori a forma di gelato, muffin, caramella e ciambella, nei toni pastello turchese, rosa antico, verde acqua. Anche i nostri eroi del Natale lo hanno apprezzato. Lo schiaccianoci guardiano della foresta incantata, per citarne uno, ha adottato i colori del glicine, bianco e violetto nella sua divisa, preferendo un dolcetto decorato con la glassa alla spada. Addirittura Santa Claus, in una delle sue riproduzioni, si è lasciato cogliere… con una ciambella nel sacco!

Vintage

Sa un po’ di retrò, è lo stile dei ricordi, degli addobbi a forma di cassetta postale, slitta e cavalluccio a dondolo. Ha il sapore dell’infanzia, della gioia spensierata, un promemoria di felicità per le esperienze che verranno. Il Vintage è lo stile preferito da Ihoa, il maestro elfo fabbro, un grande amante dei viaggi, dei veicoli e dei modellismo. Nella sua bottega, oltre ad un esemplare di ciascun pezzo della sua collezione, conserva anche altri modellini vintage di aerei, slitte e cavallucci in resina e metallo. E all’ingresso c’è una vecchia cassetta postale North Pole Express. Credo sia esattamente la prima che ha creato perché Santa Claus ricevesse le lettere dei bambini. È un esemplare unico, oggi varrà una fortuna.

Shabby

Un albero innevato tinto di bianco e rosa, con fiocchi dorati che da lontano brillano come candele e accanto graziose bambine in stoffa e angioletti che mostrano timidamente delle trecce bionde. Persino Babbo Natale fa capolino rinunciando al tradizionale abito rosso, preferendo una morbida veste bianca, portando con sè una ghirlanda di pigne spruzzata di neve. Una scena quasi idilliaca: l’ho ritrovata in un disegno tratteggiato, durante una riunione del Gran Consiglio, dalla dolce mano di Kaidynv. Shabby è sinonimo di eleganza, raffinatezza, purezza. Non mi stupisce che sia nato dall’immaginazione dell’incantevole maestra delle arti.

Elegance

Bianco, oro, bronzo, qualche tratto di nero. Rimandano all’antico sfarzo dei palazzi nobiliari che tanto colpì noi elfi, ma perché potesse diventare alla portata di tutti. E oggi lo è. Gli alberi di Natale eleganti sono un tratto distintivo di molte case. Uno, in particolare, qualche tempo fa mi colpì molto: alto fino al soffitto, decorato con spirali di palline lucide e una composizione di fiori dal colore dello champagne. Lo notai perché ai suoi piedi sentii un rumore di voci che non mi era nuovo: c’era l’intero battaglione dello Schiaccianoci Aureum, il generale dal cuore d’oro. Come avevo potuto non vederlo? La sua divisa è talmente luminosa che brilla al buio. 

 

C’è chi preferisce l’albero minimalista, ne avete mai visti di composti solo con le luci?; chi invece ama intrecci di materiali, palline, personaggi e colori. A Natale ogni addobbo è lecito. Purché venga dal cuore.