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Arturo fissava stupito il pacco appena recapitato. Non riconosceva gli oggetti al suo interno, un libro, delle corde arrotolate, una piccola lampada da tavolo. Né tantomeno il Babbo Natale in abito scozzese con ricami ad alberello sul maglione e sui pantaloni. Controllò le informazioni di spedizione: era un vecchio pacco, evidentemente smarrito, saltato fuori dopo dieci anni ad una settimana dal Natale. Arturo lo mise da parte convinto che ci fosse un errore e non gli appartenesse, con l’intenzione di restituirlo.
Eppure qualcosa continuava a ronzargli in testa. La trama dell’abito di Babbo Natale. Una parte di lui era convinta di averla già vista da qualche parte. E così era perché, sfogliando un vecchio album di foto, la rivide indosso ad un bimbetto magro, con un ciuffo che gli ricadeva disordinato sugli occhi. Pian piano iniziò a ricordare. La mamma era brava a sferruzzare. E un anno in cui l’inverno fu particolarmente rigido cucì due maglioni, per lui e sua sorella, ispirandosi proprio a quel Babbo Natale che avevano accanto al camino. Un po’ perché amava il Natale, un po’ perché era fissata con i tessuti scozzesi. E anche gli oggetti nella scarola assunsero un significato.
“Due esploratori, gli ultimi discendenti di una famosa famiglia di avventurieri, furono bloccati da una tempesta di neve. Il loro riparo non avrebbe offerto protezione a lungo, ma loro dovevano assolutamente trovare il cristallo del Natale. Il più grande, per far coraggio alla sorella in attesa che passasse la tormenta, le lesse la fiaba natalizia di un uomo cattivo che diventava buono. E poi, appena il vento si fu calmato, i due esploratori videro nella luce della luna il profilo di una slitta che volava. Li avrebbe condotti al cristallo.
Arturo e sua sorella avevano organizzato quel gioco la sera di una Viglia di tanti anni prima, in attesa della cena. Nello scatolone riconobbe il libro, i lacci della tenda da campeggio, la lampada con cui aveva disegnato la luna sul muro. Ma la mamma li chiamò a cena prima che Babbo Natale li conducesse al cristallo, uno degli addobbi dell’albero a forma di cascata di cristalli di neve. Lo appese al collo del Babbo Natale. Poi mandò un messaggio alla sorella invitandola per la Vigilia. C’era un viaggio da portare a termine.
Babbo Natale in gilet rosso e abito scozzese con motivi ad alberello
Santa Claus è il più grande esploratore di tutti i tempi e da ciascun viaggio torna arricchito da stimoli e sensazioni che talvolta imprime nel suo abbigliamento. La Scozia ha ispirato il suo completo di maglione e pantaloni in tessuto a quadri decorato da profili di abete marroncini, uno per ogni riquadro che, per il taglio morbido e la fantasia, potrebbe essere stato sferruzzato da una nonnina. Sul maglione Babbo Natale indossa un gilet rosso, dal bordo cucito di bianco e chiuso con bottoni alamari, e un cappotto scamiciato bianco in lanetta riccioluta. Ha tenuto, però, dal suo abito più tradizionale, i guanti rossi e il cappello rosso con il bordo in pellicciotto e il pompon bianco.
Occhiali dorati e sorriso allegro
Filo conduttore dei viaggi di Santa Claus è sempre il desiderio di diffondere la gioia e lo fa con il suo bonario sorriso, disegnato a mano sul volto paffuto. Ha le guance arrossate sulle cui curvette si poggiano gli occhialetti tondi dalla montatura dorata e sottile che attirano l’attenzione sui suoi occhi celesti. Il viso è un po’ nascosto tra il pellicciotto del cappello e la barba bianca in tessuto che scende in una folta pioggia di ciocchette ondulate che quasi si confondono con il bianco dello scamiciato.
Materiale | Stoffa |
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Colore | Tartan |
Tocco dell'Elfo Mastro | Barba e capelli in tessuto |
Larghezza | 20 cm |
Profondità | 15 cm |
Altezza | 50 cm |