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“È Natale! È Natale!”, gridò Patrizia, scendendo le scale di corsa e puntando la porta. “Fa freddo, metti i guanti!”, le disse la mamma. Ma la bambina era già fuori dove, non appena mise piede sul primo gradino umido, scivolò a pancia in giù per qualche metro. Durante la notte doveva essere caduta un po’ di neve perché l’asfalto sulla strada era ricoperto da uno strato sottilissimo di cristallini trasparenti.
Patrizia rientrò in casa velocemente urtando Babbo Natale sugli sci accanto all’albero, che scivolò un po’ verso la porta. “Claudio vieni a giocare!”, gridò, chiamando il fratello che, stropicciandosi gli occhi, osservava stupito ora i regali sotto l’albero, ora il pentolone in cucina dove bolliva il brodo, ora il cielo quasi bianco che si vedeva dalla finestra. La bimba lo afferrò per il braccio. “Andiamo a prendere i pattini, secondo me si può pattinare come sul ghiaccio!”. “Io voglio giocare a pallone…”. E uscendo spinsero nuovamente Babbo Natale sugli sci.
L’intera strada ormai si era svegliata e il rumore dei preparativi nella mattinata di Natale si mischiava al vociare dei bambini che giocavano e agli auguri scambiati tra chi si incontrava in strada. Patrizia e Claudio erano entrati e usciti di casa non meno di dieci volte, lasciando sul pavimento la scia delle scarpe bagnate sotto cui era rimasto qualche pezzettino di ghiaccio. “Mettete la sciarpa!”, gridò la mamma per farsi sentire. Ma i bambini erano di nuovo fuori in strada dove li aspettavano i loro amici. Babbo Natale sugli sci era finito ormai fuori la porta. La donna si inginocchiò sorridendo, lo voltò e lo mise sulla scia ghiacciata lasciata dai bambini. Lo spinse dolcemente guardandolo sciare fino all’albero addobbato. Poi richiuse la porta.
Santa Claus in latta con abito a pois che porta i regali sugli sci
Là dove vive Babbo Natale c’è neve tutto l’anno e non stupisce che una manciata sia rimasta sui suoi stivali neri. Santa sta indossando un abito rosso a pois dorati con la cintura nera e la fibbia oro che si stringe sul pancione voluminoso, su cui la giubba prende una forma un po’ a campana.
Anche lui si sta guardando intorno, con l’aria stupita e gli occhi tondi sgranati celati dietro gli occhialetti neri dalla montatura tonda. Il viso rubicondo è nascosto in parte dal cappello, su cui è rimasto impigliato un rametto di agrifoglio, in parte dalla lunga barba a punta che gli dà un’aria saggia, ma dolce.
Ha gli sci ai piedi e le bacchette dorate tra le mani. È pronto ad andare. Tra un po’ sarà un puntino rosso tra il bianco della neve.
Materiale | Metallo |
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Colore | Rosso |
Larghezza | 15 cm |
Profondità | 18 cm |
Altezza | 45 cm |