Addobbo Natalizio Laurel Artic Soldier 10 cm

La metamorfosi del cuore avviene nell’animo di chi sa accogliere la bellezza dei sentimenti eterni.

C’era una volta un cavaliere di nome Jack. Il suo passatempo preferito era giocare a carte: ogni sera si recava in una taverna di nome Artic e, mostrando il suo bellissimo mazzo, invitava nuove persone a prendere parte al gioco. L’uomo era molto bravo, così tanto da riuscire a vincere sempre tutte le partite e da accumulare in pochi mesi una grossa somma. Una sera, mentre usciva dalla taverna, si accorse che nevicava. Un bambino con una coperta bucata in diversi punti tremava per il gelo in un angolo di un vecchio edificio. Il cavaliere si avvicinò e chiese: “Hey, e tu che ci fai qui?”; il bambino alzò lo sguardo e disse: “Ho frr—edd—oo”. Anche se cercava di mascherarlo l'uomo aveva gli occhi lucidi e non solo per la temperatura. Anche lui era cresciuto senza genitori e sapeva cosa significava vivere da solo, arrangiarsi quando non si avevano abbastanza soldi per riscaldarsi o per mangiare. Fu proprio per questo che da ragazzo iniziò a giocare, per racimolare un po’ di denaro. La svolta ci fu quando un cavaliere notò ad un tavolo da gioco la sua notevole intelligenza e lo prese con sé istruendolo. Presto Jack divenne il primo per abilità con la spada tra tutti i cavalieri del reame. Vedendo quel bambino qualcosa gli toccò il cuore. "Ti andrebbe di vivere con me?" domandò sorridendogli. Il piccolo non riuscì più a pronunciare alcuna parola, ma con la testa acconsentì. Jack gli insegnò tutto: dalle buone maniere all'uso delle armi. Dopo qualche anno al giovane, durante la cerimonia di investitura che cadde proprio il giorno di Natale, gli fu chiesto quale fosse il suo nome. Il ragazzo rispose al sovrano: “Sono Jack, Jack Artic” "Non ho mai sentito questo cognome" "Sire è il luogo in cui sono stato salvato". La risposta commosse così tanto l'anziano Jack che da quel giorno smise di giocare alla taverna; non avrebbe mai voluto essere un cattivo esempio per il suo nuovo figlio. Come tradizione oggi tutti i padri regalano l'Artic Jack ai propri piccoli come augurio per la loro crescita; si tratta di un cavaliere dalla giacca bianca decorata dai bottoni e dalla cinta dorati. I pantaloni, le scarpe e la sua arma sono tutti di colore oro. Gli occhi dell'uomo sono celesti come quelli del vecchio Jack. Anche i suoi morbidi capelli bianchi e la sua barba sono caratteristici. Il cappello, infine, che indossa sul capo è bianco: al centro è dipinto un rombo dorato, simbolo della taverna Artic, il luogo in cui l'uomo imparò, a suo modo, la disciplina dei numeri e della vita.